[Solidarietà, anno XI n. 1, febbraio 2003]
LA POSTA DI LAROUCHE
Banca centrale o banca nazionale?
Lei si dice convinto che la ripresa dell’economia USA sia possibile sottoponendo a riorganizzazione fallimentare il FMI e la Federal Reserve: ma come dovrebbero funzionare queste organizzazioni una volta riformate? Ad esempio:
• lei è a favore dell’abrogazione della legge del 1913 con cui fu fondata la Federal Reserve, privando così la banca centrale della facoltà di emettere moneta?
• lei è a favore della sostituzione delle banconote della Federal Reserve (moneta fondata sul debito) con banconote degli Stati Uniti (moneta senza debito), cioè un cambio della moneta da effettuare diciamo nel giro di 12 mesi, insieme alla completa abolizione del sistema bancario a riserva frazionaria negli USA, e con misure equivalenti intese a limitare i prestiti che si possono contrarre dall’estero?
• lei propone l’uscita degli USA dal FMI, dal WTO e dalla BRI? In caso affermativo, quale ruolo potrebbero avere organizzazioni come il FMI dopo l’uscita degli USA?
• quali sarebbero le conseguenze nei rapporti internazionali? Ritiene possibile che il riemergere della finanza del “Sistema Americano” abbia riflessi all’estero?
• è possibile che gli stessi poteri che hanno condotto alla costituzione di un sistema finanziario fondato sul debito negli USA possano reagire agli sviluppi come quelli a cui sopra accennato spingendo maggiormente per una guerra mondiale, nonostante la mancanza di finanziamenti da parte americana (che dovrebbe probabilmente verificarsi a seguito di un ritiro dalle organizzazioni bancarie internazionali come FMI, Banca Mondiale e BRI)?
Lettera firmata
LaRouche risponde:
A scopo di chiarezza, come primo passo eliminerei in blocco la formula “moneta senza debito” da lei ripetuta. La moneta emessa legittimamente da uno stato sovrano è il debito di quella nazione. L’argomento è ben spiegato negli scritti del Segretario al Tesoro Alexander Hamilton. “Il denaro senza debito” in effetti non esiste. La contesa oggi è tra l’istituzione dello stato nazionale sovrano repubblicano, come gli USA dovevano essere nell’intento originale dei fondatori, e il ripetutamente fallito modello del liberismo anglo-olandese vigente in Europa, secondo il quale la nazione cede la sua legittima sovranità ad un gruppo di interessi parassitici dell’oligarchia finanziaria chiamato “Sistema bancario centrale indipendente”.
L’idea della moneta “senza debito” è stata propagandata da ideologi neo-feudalisti i quali produssero la chimera del “denaro onesto”: l’illusione secondo cui il valore economico è o potrebbe essere intrinseco ad una qualche forma di denaro in quanto tale. Sono fantasie appartenenti alla stessa generale categoria di quella del maggiore Henry George. Fatte le dovute riflessioni, lei converrà senz’altro che teorie del genere non meritano considerazione.
Il Federal Reserve System è un’entità esplicitamente anti-costituzionale che fu creata su iniziativa di Jacob Schiff, che era l’agente a New York del re inglese Enrico VII, e fu fatta approvare ricorrendo a trucchi e manovre politiche da schiacciasassi, sul genere della “Bull Moose”, la campagna elettorale con la quale l’allora ex presidente Theodore Roosevelt riuscì a portare alla Casa Bianca un fanatico del Ku Klux Klan come Woodrow Wilson. Tra il 1979 e il 2002, quando alla presidenza della Fed si sono avvicendati Paul Volcker e Alan Greenspan, la banca centrale USA ha riprodotto le forme peggiori di intervento economico che sono tipiche del “sistema bancario centrale indipendente”.
Come ogni altro sistema bancario centrale oggi vigente nelle Americhe, in Europa e in Giappone, la Fed dev’essere affidata ai curatori del Dipartimento del Tesoro per la procedura fallimentare. Un’iniziativa del genere è sufficiente a ripristinare un Sistema Bancario Nazionale secondo quanto stabilisce la Costituzione degli USA. Tutti gli altri sistemi bancari, nelle Americhe, in Europa e in Giappone e in tutti i paesi che aderiscono al Commonwealth Britannico, specialmente quelli sotto la regina Elisabetta II, debbono tornare sotto la piena sovranità dei rispettivi paesi. La maggior parte dei governi, che in realtà sono i veri proprietari del FMI e della Banca Mondiale, deve sottoporre questi enti a riorganizzazione fallimentare.
Le loro iniziative debbono: 1) Fondare un sistema monetario globale a tassi d’interesse fissi sul modello del sistema di Bretton Woods, così come fu in vigore nel periodo 1946-1958. 2) Fondare un sistema protezionistico internazionale di commercio e di credito. 3) Eliminare ogni regola e ogni consuetudine del “libero scambio”. 4) Impostare politiche creditizie miranti a coordinare investimenti combinati per la creazione di infrastrutture economiche di base e investimenti massicci nella produzione fisica ad alto contenuto di tecnologia e di capitale nell’industria e nell’agricoltura.
Non c’è nessuna alternativa a queste riforme. Senza di esse il mondo scivolerà, molto presto, nell’abisso di una nuova epoca buia. Occorre ritornare alla storia dell’umanità ponendo fine al dominio delle ideologie utopistiche.