Lettera aperta a "Liberazione"
Una lettera aperta di "Linucs" al quotidiano "Liberazione" apparsa sul sito luogocomune.net. Sottoscrivo tutto.
"Visto che Liberazione ci legge, potremmo approfittarne per scambiare due parole.
Ad esempio, potremmo chiedere per quale motivo il giornale che si definisce comunista, pertanto dalla parte del popolo, del proletariato, delle vittime dei capitalisti cattivi, degli operai scioperanti, dei poveri precari ai quali dedicherà sicuramente numerosi articoli, non scriva una parola in prima pagina sul lievissimo problema del signoraggio privato.
Ormai anche i gatti randagi sanno che i soci di Bankitalia sono privati al 100%, e non ci vuole molta fantasia per seguire il "reddito monetario" della BCE dall'emissione della moneta alle tasche dei privati, a partire dagli interessi per finire con i titoli del debito acquistati al costo di stampa dei semplici pezzi di carta detti "euro."
Non ci vuole un falco della finanza per capire che i titoli del debito hanno valore in quanto lo Stato ha facoltà di tassare a piacere il cittadino, ergo gli interessi sui titoli devono venir pagati necessariamente dalle tasse di qualcuno (i poveri precari di cui sopra, ad esempio.)
Non occorre un'aquila reale dell'economia per capire che se i titoli del debito vengono scambiati con la carta straccia chiamata "euro", segue che lo Stato è indebitato per tutta la moneta in circolazione. Segue ancora che il debito non potrà mai essere estinto, e che i soliti noti continueranno a pagare.
Non occorre un Pavone Reale dell'Imperatore della Macroeconomia per capire che se la BCE continua a stampare soldi di carta questi valgono sempre meno, e che i tassi "bassi" danno origine alle 10/15 pubblicità "mutui ai dipendenti" che si trovano sui quotidiano gratuiti distribuiti sui mezzi pubblici. Non ci vuole il Premio Nobel per la Fantasia per capire che quando la BCE dice che "non si aspetta una bolla immobiliare" - ma i prezzi sono casualmente saliti del 45% - qualcuno sta per sbattere forte la faccia contro il muro.
Soprattutto, non ci vuole una Tripla Laurea in Giornalismo per capire che se casualmente è sempre colpa di Berlusconi e degli americani forse qualcuno ci sta leggermente menando per il naso, gettando un comodo osso da spolpare alla folla inferocita. Altrimenti non si spiega perché Berlusconi meriti interi articoli in cui si discute del famigerato conflitto d'interessi, mentre un certo banchiere centrale - che ora si esibisce nei discorsi di Capodanno - si è beccato una denuncia da un certo Auriti e fanno tutti finta di niente. Anzi, viene osannato come garante della democrazia. Stiamo forse scherzando?
Pertanto, in assenza di un'informazione puntuale e dettagliata nel reale interesse dei vostri lettori, vedete di non pigliarmi per il culo e datevi meno arie da partigiani della domenica. A meno che non abbiate già realizzato un articolo o un'inchiesta in merito, nel qual caso vi inviterei a proporla in prima pagina per un paio di settimane in fila affiché anche i poveri operai oppressi e i miseri precari sfruttati possano sapere da chi la stanno pigliando in quel posto e con la complicità di chi.
Ad oggi, 3 barbieri e una decina di tassisti diffondono il magico verbo e illuminano la povera plebe incolta sul motivo misterioso per cui lo Stato continua a rubare migliaia di euro dalle tasche di ciascuno. Non si capisce per quale motivo non sia in grado di farlo un giornalista, soprattutto quando si arroga il diritto di girare con la puzza sotto il naso perché ritiene di essere migliore di Emilio Fede.
Mi sembra ovvio che quando il giocattolo si romperà, e qualcuno verrà chiamato a dare parecchie spiegazioni, chi ha fatto finta di non sapere verrà ritenuto complice e responsabile con le eventuali conseguenze del caso. Forse a qualcuno passerà la voglia di cantare "Avanti Popolo" quando il "popolo" verrà a presentare il conto.
Tira un'arietta fresca..."