giovedì, marzo 31, 2005

FMI? NO GRAZIE! Mitico NO di Lula

da brasileitalia.net

Parlando a radio e tv, il Ministro dell'economia, Antonio Palocci ha sostenuto che la decisione di non rinnovare l'accordo è già stata inoltrata al direttore del Fondo, Rodrigo Rato.

Il Presidente del Brasile, Luiz Ignazio Lula da Silva ha deciso che non rinnoverà l'accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) in virtù delle "solide fondamenta stabilite dall'economia". In una nota del Governo il Presidente brasiliano prende le distanze dall'alleanza con l'organizzazione che da sette anni, dalla crisi del 1998 e dalla svalutazione della moneta locale dal gennaio del 1999, appoggiava il processo di rinascita economia del Paese.

Parlando a radio e tv, il Ministro dell'economia, Antonio Palocci ha sostenuto che la decisione di non rinnovare l'accordo è già stata inoltrata al direttore del Fondo, Rodrigo Rato . Il politico di origine italiana non ha sottostimato il ruolo del FMI nelle sorti finanziarie del Brasile. Palocci ha ripercorso le tappe di questa relazione a partire da quando il Presidente Lula ha assunto l'incarico di governo nel 2003 "in un momento di grave crisi economica; l'inflazione era fuori controllo, il Brasile si trovava in assenza di sostegno al credito internazionale. In questi due anni e tre mesi - ha detto Palocci - abbiamo realizzato un forte aggiustamento dell'economia per ampliare la competitività e, con coscienza, aumentare la capacità di onorare gli accordi stipulati, all'interno e all'esterno. Allo stesso tempo agiamo con fermezza per il controllo dell'inflazione. Tutti atti che daranno fiducia nel nuovo governo del Brasile", ha concluso Palocci.

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dalla rete

Brazil: “No longer to subordinate to IMF”

Brazil announced Monday that it will not renew the stand-by credit agreement it signed with the IMF in September 2002 because the good shape of the national economy makes it superfluous.

[continua]

lunedì, marzo 21, 2005

Tradire il sinallagma

da investire

Considerazioni sulla tesorieria dello Stato gestita da Bankitalia

Fino al 31/12/2010, la Banca d'Italia esercitera' il servizio di tesoreria per conto dello Stato; l'affidamento del servizio s'intende tacitamente rinnovato di venti anni in venti anni, salva disdetta di una delle parti da notificarsi all'altra parte almeno cinque anni prima della data di scadenza. Cosi' risulta dal R.D. n. 204 del 28/04/1910 e nel caso specifico in seguito a modifiche dell'art. 40 che recita come sopra riportato. L'anno prossimo, 2005, scade il termine per dare regolare disdetta, altrimenti ed automaticamente, per altri venti anni la Banca d'Italia esercitera' l'esercizio di tesoreria per conto dello Stato. Mi sono sempre chiesto: e' mai stata esperita verifica della sussistenza del sinallagma nei rapporti che lo Stato intrattiene con la Banca d'Italia, "servizio di tesoreria" incluso? La moneta viene stampata senza costi, carta, inchiostro, spese generali, consulenze, luce, riscaldamento, stipendi, emolumenti, utenze, costi vari, ecc, tutto viene infatti pagato con la moneta che la banca centrale fa stampare, ovvero che "emette", al puro "costo" tipografico. L'oro e' di "loro", gli azionisti, e c'entra nulla con la moneta fin dal 15 agosto 1971 quando gli USA unilateralmente non si conformarono piu' al dettato degli accordi di Bretton Woods. Ogni e qualsiasi connotazione sinallagmatica nei rapporti passati e presenti, con la Banca d'Italia, il cui capitale sociale e' al 100% in mano privata (cfr. "il Sole - 24 Ore" n. 45 di sabato 16 febbraio 2002 - pag. 7) e che "presta" allo Stato addebitandogli il totale del valore facciale della moneta emessa ed inoltre "riceve" lo stesso ammontare in titoli di Stato. Siamo al 200% dell'addebito e per tutta la durata della circolazione del quantum stampato, l'Istituto di emissione percepisce pure gli interessi nella percentuale che l'istituzione stessa fissa autonomamente.
Per ora non sono molti quelli che si pongono certe riflessioni, addirittura credono che lo Stato sia proprietario della Banca d'Italia S.p.A mentre e' al cento per cento posseduta da banche societa' per azioni. L'on. Nerio Nesi, ex Presidente della Banca Nazionale del Lavoro, durante i lavori della seduta della Commissione Parlamentare che si occupa del credito e del risparmio (radiotrasmissione a cura di Radio Radicale del giovedi' 4 Nov. 2004 h. 16), si cosa potrebbe accadere se un azionista della Banca d'Italia, durante la "messa cantata, espressione gergale per indicare l'approvazione annuale del bilancio della Banca Centrale, il 31 maggio di ogni anno, alla domanda del Governatore, rivolta ai "partecipanti al capitale" (vulgo: azionisti): "Approvate il Bilancio?" rispondesse negativamente? Nesi inoltre rimarcava che a suo avviso tale eventualita' sia connaturata alla composizione al cento per cento privata della B.d'I. Inoltre osservava che Credit Agricole, banca francese, e' azionista di Banca Intesa, a sua volta azionista della Banca d'Italia, ma cosa c'e' da meravigliarsi?. Nerio Nesi non si occupa delle modalita' amministrative intercorrenti fra la B.d'I. e lo Stato italiano, cosa non secondaria, perche' solo interessato a chi gestisce il potere, non gia' a come e perche' lo si gestisce indebitando lo Stato ogniqualvolta questi chieda moneta che mai ha pensato di stampare esso stesso. Nesi rispondendo pubblicamente a Bertinoro (Forli') 1998, ad un quesito sulla Banca d'Italia, ebbe a rispondere che tutte le banche centrali sono fatte cosi'.. come dire che una malattia cessa di essere tale se l'hanno tutti. Vorrei che potessimo fare informazione in ordine alla perenza del termine per notificare disdetta del servizio di tesoreria per riformulare le condizioni del servizio di tesoreria per conto dello Stato incardinandolo sulla piena sinallamaticita' del rapporto fra lo Stato e la banca centrale, cosi' si potrebbe aprire la strada che porta alla sovranita' popolare della moneta. Il Comune di Forli', nella delibera che affidava a terzi la gestione del canile municipale, affermava soddisfatta la doverosa sussistenza della mutua circolarita' di diritti di doveri che riguardavano le parti. Pongo il seguente quesito: se un Comune s'impegna a verificare la sinallagmaticita' nell'affidamento della gestione di un canile a terzi, si puo', legittimamente, chiedere di non procedere ad automatico rinnovo del "servizio di tesoreria per conto dello Stato" e preliminarmente sottoporre a verifica l'impianto dei rapporti fra lo Stato Italiano e la Banca d'Italia, alla luce del concetto di sinallagma? Inoltre perche' non affidare alle Poste Italiane S.p.A tale servizio che fra l'altro svolgerebbe senza l'onere da parte dello Stato di dovere assicurare Carabinieri di guardia alle filiali e succursali della Banca d'Italia S.p.A.? I deputati ed i Senatori ne sanno qualcosa? Vogliamo parlarne? Con grata amicizia.
Vittorio, da Forli

sabato, marzo 19, 2005

Chi ha orecchie per intendere...

da yahoo
Sabato 19 Marzo 2005, 19:21
Conti Pubblici: La Malfa, La Bocciatura e' Una Piccola Cosa
Di (Rfi/Rs/Adnkronos)
Cremona, 19 mar. (Adnkronos) - "La bocciatura di Eurostat dei conti italiani, direi che e' una piccola cosa. Si sa che e' una questione di sola e mera contabilizzazione. Quello che invece preoccupa sono i parametri del patto di stabilita'". Ha risposto cosi' Giorgio La Malfa a giornalisti che gli chiedevano un commento sulla situazione economia italiana. "Tutti sanno - ha detto La Malfa che quei patti di stabilita' non possono essere sostenuti dal nostro paese come del resto anche da altri nazioni dell'Unione Europa. Bisogna, invece, che il governo guardi con molta attenzione a quello che e' l'operato della B.C.E. che nel governare l'euro rischia veramente di creare grossi problemi al nostro paese".

La quadratura del cerchio

da comedonchisciotte
DENARO SPORCO LO SCANDALO PUNTA A SHARON E AL GRUPPO MEGA
Postato il Sabato, 19 marzo @ 01:30:00 EST di davide

DI DEAN ANDROMIDAS

La mattina del 6 marzo scorso, la polizia israeliana ha perquisito la filiale 535 della Banca Hapoalim, la maggiore banca israeliana, ed ha arrestato 22 impiegati e direttori di banca, in quella che la polizia israeliana chiama la più grande operazione anti-riciclaggio nella storia del paese. Nello stesso tempo, dall'altra parte della città, lo stesso giorno, la polizia ha perquisito gli uffici dell'oligarca russo in esilio Vladimir Guzinsky, alla ricerca di prove incriminanti relative al riciclaggio di denaro. Inoltre è stato annunciato che l'ambasciatore israeliano a Londra, Zvi Hefetz, ex socio d'affari di Guzinsky, sarà interrogato a proposito della sua possibile posizione all'interno del caso. Un professore di economia israeliano ha detto a EIR (Executive Intelligence Review) che tutti sapevano che la filiale 535 era uno dei centri più importanti del riciclaggio. La domanda è: "Perché la cosa viene fuori adesso?". Egli ha commentato che il coinvolgimento di Guzinsky e Hefetz punta direttamente a Sharon. "Hefetz venne nominato ambasciatore a Londra da Sharon" nonostante il fatto che egli parli un'inglese stentato e tutti sanno quanto Guzinsky sia vicino a Sharon. Questo caso mostra al mondo intero il "nesso tra crimine e politica in Israele".

Ma c'è molto di più che la semplice dimostrazione dell'infinita corruzione di Sharon. Una fonte dell'intelligence israeliana ha detto a EIR: "Questo non è un caso locale, è un caso internazionale; è il fatto più importante attualmente in Israele".

Lo statista americano Lyndon LaRouche ha collegato lo scandalo all'imminente collasso del dollaro. Parallelamente a questo collasso, alcune fonti della finanza svizzera e inglese puntano all'attacco da parte dell'amministrazione Bush al Medioriente e a certi altri sviluppi che hanno scatenato un terremoto nei centri internazionali del riciclaggio di denaro. Quando accadono questi terremoti, le automobili esplodono, i maggiori partecipanti vengono assassinati e le banche subiscono delle irruzioni.

Una fonte anziana della City di Londra collega il caso della Banca Hapoalim al recente assassinio del primo ministro libanese Rafik Hariri, dicendo: "La mia opinione su quanto sta accadendo in Israele e nel Libano è che non si tratta solo di qualcosa che ha a che vedere con la sfera geopolitica, ma anche con quella finanziaria. Il retroterra di questi sviluppi è il fatto che la parte greca di Cipro è entrata nell'Unione Europea nel maggio 2004. Quello che seguì fu la dismissione di Cipro come centro finanziario per la criminalità organizzata, per i trafficanti di droga e per i riciclatori di denaro sporco, specialmente per quanto riguarda il settore russo di queste attività. Quindi occorreva trovare dei centri alternativi per queste attività. Nella regione, Beirut e Tel Aviv diventano delle alternative attraenti, cosa che può spiegare i recenti avvenimenti nelle due città".

Il brutale assassinio di Hariri non ha solo fatto saltare la pacifica risoluzione della crisi siro-libanese, ma ha distrutto il progetto di Hariri di far ridiventare Beirut il maggior centro finanziario internazionale che rappresentava, prima della guerra civile degli anni 1970 e 1980, per i capitali europei e del sud-ovest asiatico. Nei mesi precedenti la sua morte, Hariri aveva viaggiato in Russia dove aveva proposto che la Russia stabilisse una banca per il commercio estero a Beirut. Aveva anche proposto una larga cooperazione nei settori del gas, della raffinazione del petrolio e dei progetti immobiliari in Russia, nel Libano e nel resto del sud-ovest asiatico.

Se il Libano finisce ancora una volta in una guerra civile, questi flussi di capitali, che avrebbero potuto essere impiegati per uno sviluppo economico reale nella regione, saranno impiegati per pompare artificialmente l'infausto sistema finanziario internazionale "globalizzato".

Un analista finanziario svizzero ha convenuto con quanto descritto, ma ha aggiunto che anche Ginevra è un maggiore - se non il preferito - centro finanziario del crimine organizzato. Egli ha fatto riferimento al recente assassinio, simile ad una esecuzione mafiosa, del banchiere francese Edouard Stern nel suo appartamento di Ginevra. Stern non era un banchiere qualsiasi, ma il genero ed apparentemente l'erede, di Michel David Weill, il presidente della Lazard LLC, una delle più importanti e malvagie banche del mondo. Secondo alcune fonti, Stern, che aveva una sua società finanziaria, era il "banchiere ombra" di Lazard. "Lui faceva cose che Lazard non poteva fare, ed è stato ammazzato nel durante".

Così come per i neo-conservatori ed i loro complici finanziari, la cui politica è di impadronirsi del petrolio e delle risorse naturali di una regione lasciandola nel caos e nella guerra. Come uno degli stati delle crociate di Venezia, Tel Aviv sta divenendo il centro finanziario "globalizzato" della regione. I lacché, come Sharon ed il ministro delle finanze israeliano Benjamin Netanyahu, sono fin troppo compiaciuti nell'ubbidire.

Questa politica neo-conservatrice ha raggiunto il suo apice con la nomina a governatore della banca centrale israeliana dell'americano-rodesiano Stanley Fischer. Un ex vice-direttore del Fondo Monetario Internazionale, Fischer è un protetto della scuola fondamentalista di Chicago sul libero mercato. Per più di 20 anni, Fischer è stato il "sicario economico" di George Shultz, con il compito di trasformare Israele in un'area fondamentalista dell'economia del libero mercato. Come vicedirettore del FMI negli anni 1990, Fischer più di qualunque altro fu responsabile del collasso del processo di pace, imponendo politiche fondamentaliste di libero mercato nella regione (vedi EIR, 21 gennaio 2005).

LA GALLERIA DELLE CANAGLIE DIETRO ALLA BANCA HAPOALIM...

Uno sguardo a chi si nasconde dietro alla Banca Hapoalim rivela la galleria delle canaglie dei libero-marchettari e dei loro compari che stanno guidando questa politica e che controllano sia Sharon che Netanyahu.

La Banca Hapoalim (BH) in ebraico vuol dire "Banca dei Lavoratori" e faceva parte della federazione sindacale "Histadrut",nel tempo in cui lo Stato israeliano giocava un ruolo centrale nell'economia. Venne privatizzata (NdT: anche in Israele devono riciclare i proventi del signoraggio) nel 1997, quando Netanyahu era primo ministro. Un pacchetto azionario di controllo della banca finì al consorzio finanziario americano che dà ordini sia a Sharon che a Netanyahu.

Questo consorzio, che si intascò più del 30% delle azioni, era guidato da Ted Arison, un ex trafficante di armi di quando Israele non era ancora uno Stato. Arison fece la sua fortuna con la flotta "Carnival Cruise Lines" che gestiva dei casinò galleggianti. Venne aiutato in questo progetto da Meshulam Riklis, un altro gestore di casinò. Riklis e Arison finanziavano sia la carriera che la vita privata di Sharon. Riklis dette a Sharon i soldi per comprare il suo infame ranch "Sycamore". Poiché ora Arison è morto, le sue azioni sono detenute dalla sua altolocata figlia Shari Arison.

Gli interessi di Arison sono rappresentati da Shlomo Nehama, che è il presidente della banca. Nehama è uno dei "consiglieri ufficiosi" di Netanyahu. Come disse un esperto israeliano: "Nehama è più importante di un consigliere ufficiale; quando Nehama parla, Netanyahu ascolta". Arison comprò il 20% della banca e trovò degli amici nel cosiddetto "Mega Group" che venne fondato da Charles e Edgar Bronfman e che comprende dei ricchi filantropi americani ebrei che sono anche i finanziatori della destra americana e della lobby pro-israeliana di destra. Tra questi troviamo:

* Michael Steinhardt, membro del Mega Group, fondatore del Consiglio della Leadership Democratica (contraria a LaRouche), che è il mecenate dietro a Joe Lieberman. Il padre di Steinhardt era il commercialista del padrino della criminalità organizzata Meyer Lansky, attività per la quale finì in galera. Steinhardt usò i soldi del padre per creare una serie di enormi fondi altamente speculativi (hedge fund) che dopo rivendette, sul presupposto che avrebbe devoluto il suo tempo alla "filantropia". Come proprietario della "Israeli Maritime Bank", fece un mutuo sul ranch di Ariel Sharon dove è spesso un ospite.

* Leonard Abramson, fondatore della "HMO U.S. Healthcare". Poco dopo che Sharon venne incaricato come primo ministro nel 2001, Abramson era uno degli ospiti della fattoria di Sharon che parlava del lancio di una offensiva di propaganda seguendo un piano dei falchi guerraioli israeliani che volevano affondare definitivamente gli accordi di Oslo. Poco dopo esser tornato negli USA, Abramson si incontrò con gli amici del Gruppo Mega, Edgar Bronfman e Steinhardt, dopo di cui venne lanciata una vasta operazione di propaganda chiamata "Educazione per il Medioriente" (Education for Middle East), chiamata anche con l'acronimo "Emet", che significa "verità" in ebraico.

* Charles Schusterman, membro fondatore del Mega Group e fondatore della società petrolifera indipendente "Samson Resources". Egli era uno dei maggiori finanziatori dell'American Israel Public Affairs Committee (AIPAC), la lobby della destra israeliana che è attualmente sotto indagine da parte dell'FBI con l'accusa di spionaggio. Poiché egli è deceduto, le sue azioni nella Banca Hapoalim sono oggi in mano agli eredi.

* Lewis Ranieri, che possiede il 3,4% della banca, non è un membro del gruppo Mega e non si spaccia per un filantropo. Negli anni 1980, lavorando alla Solomon Brothers, egli fu l'inventore dei titoli garantiti da ipoteche (NdT: simili in Italia ai "MyWay4You"). Fu probabilmente il più grande responsabile del collasso delle banche del circuito "Savings and Loan" negli anni 1980, e dell'attuale bolla immobiliare il cui collasso minaccia di tirar giù l'intero sistema finanziario. Ranieri creò la sussidiaria di New York della Banca Hapoalim, la "Signature Bank", usando dai 50 ai 60 ex manager della vecchia banca di Edmond Safra "Republic National Bank" (BofNY). (NdT: Safra morì bruciato vivo nella sede di Montecarlo della sua banca nel 1999. In Italia ufficialmente esisteva solo un ufficio di rappresentanza a Milano, in Piazzale Cadorna. Ma in realtà vi erano dei conti titoli attivi, con indirizzi in Italia, presso la clearing-house Clearstream del Lussemburgo)

* Danny Dankner, un israeliano, è l'altro maggior azionista. I Dankner ed il loro impero commerciale di famiglia, sono tra i "baroni rapinatori" che hanno profittato immensamente dalla privatizzazione del settore statale israeliano, usufruendo dei loro compari: da Sharon a Netanyahu e giù giù nei gangli del governo israeliano. I Dankner hanno anche profittato vincendo dei contratti da Sharon per costruire insediamenti nei territori occupati.

Gli osservatori finanziari hanno contestato il fatto che solo due settimane prima che la polizia irrompesse nella banca, questo consorzio vendette 250 milioni di dollari in controvalore di azioni della banca. Infatti, da ottobre, questi squali hanno pompato il valore delle azioni del 100% attraverso la mobilitazione di investitori istituzionali americani, per la maggior parte fondi pensione, per comprare azioni della Banca Hapoalim quando il prezzo era molto basso. Il fatto che l'alta direzione conoscesse che una indagine potenzialmente pericolosa era in corso, ha fatto inarcare le sopraciglia a più di uno dei protagonisti dei circoli finanziari e giudiziari.

... E LA "MAFIYA RUSSA"

Fino ad ora nessuno di questi bei tomi, i veri zanza, è finito sotto indagine: solo i direttori di banca, gli addetti allo sportello, vari impiegati ed alcuni clienti sono stati arrestati. Ciononostante la polizia ha congelato i circa 400 milioni di dollari tenuti su più di 180 conti, appartenenti a 18 clienti, sospettati di essere stati usati per riciclaggio di soldi sporchi. Si ritiene che siano coinvolti circa 200 clienti. Molti dei sospetti includono degli oligarchi russi, dei padrini della Mafyia russa e degli uomini d'affari israeliani e stranieri. La Francia collabora pienamente e la sede di Parigi della Banca Hapoalim è nel mirino della polizia.

I soldi della mafia russa hanno trovato alloggio in Israele, negli ultimi dieci anni, arrivando non solo all'interno del sistema bancario israeliano ma anche a finanziare le campagne politiche di vari politici israeliani ben in vista.

Commentando questi fatti, Guy Rolnik scrisse in un articolo del 9 marzo nel giornale Ha'aretz: "All'inizio degli anni 1990, le grandi banche israeliane scoprirono una nuova entità geografica... la Russia. Ogni pochi mesi, qualche nuova celebrità russa, ovviamente ebrea, visitava Israele portando decine di centinaia di milioni di dollari. Le banche non annoiavano questi dignitari con domande fastidiose: semplicemente aprivano delle divisioni speciali intitolate all'Europa dell'Est".

I sospettati più interessanti, in quest'ottica, sono vari oligarchi russi che vivono in Israele perché ci sono dei mandati di cattura, per loro, in Russia ed in altri paesi. Questa lista è impressionante:

* Vladimir Guzinsky, ex barone dei media russi e banchiere. Egli è ricercato dalle autorità russe per frode ed evasione fiscale. Questo non ha colpito la sua carriera affaristica in Israele, dove possiede il 30% del secondo più importante quotidiano israeliano: il Ma'ariv. Il suo socio è l'ex agente del Mossad e trafficante di armi dell'era Iran-Contra, Jacob Nimrodi. I due sono buoni amici di Sharon e Netanyahu.

* Leonid Nevzlin, che anch'esso venne esiliato in Israele a causa di un mandato di cattura russo per omicidio, era un socio nella società capogruppo Menatep con Mikhail Khodorkovsky, l'ex capo della compagnia petrolifera Yukos Oil e che attualmente è sotto processo in Russia, dove è accusato di vari crimini finanziari (NdT: da quando Khodorkovsky è in stato di detenzione, le sue funzioni vengono svolte dal Barone Rothschild - tanto per chiudere il cerchio).

* Arcadi Gaydamak è un russo-israeliano che è ricercato dai francesi per frode. Egli fece la sua fortuna nel traffico delle armi, specialmente in Angola.

Dove arriverà questa indagine? Le autorità suggeriscono che almeno un'altra banca è sotto indagine. Un esperto economico israeliano ha fatto la congettura che l'indagine fosse un tentativo per "ripulire" la reputazione di Israele dall'etichetta di paradiso del riciclaggio, in modo da attrarre i grandi giocatori del mercato finanziario globalizzato. Naturalmente questo significa che i "rapinatori" che hanno approfittato maggiormente dagli sporchi accordi della privatizzazione e dall'economia grigia israeliana, verranno rietichettati come "baroni rispettabili".

Se questo è il caso, un buon inizio per la pulizia sarebbe di disfarsi di Sharon. Una recente indagine di mercato, commissionata dal quotidiano Ha'aretz, ha rivelato che il 62% degli israeliani considera Sharon come "corrotto".

DEAN ANDROMIDAS
Fonte:www.larouchepub.com
Link:http://www.larouchepub.com/other/2005/3211hapoalim.html

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARCO SABA

Questo articolo è apparso nell'edizione del 18 marzo 2005 della EIR (Executive Intelligence Review):

mercoledì, marzo 16, 2005

Addio alla moneta da 5 centesimi

da ticinonline
SVIZZERA

Sparisce la monetina da 5 centesimi

Troppo alti i costi di produzione

I costi di produzione (come quelli del centesimo) superano il valore della moneta. Di conseguenza addio monetina da 5 centesimi.

BERNA - Il presidente della Banca Nazionale Jean Pierre Roth ha confermato la notizia diffusa a gennaio sul fatto che la monetina da 5 centesimi è destinata a scomparire.

I costi di produzione (come quelli del centesimo) superano il valore della moneta, e ciò giustificherebbe di conseguenza la sua sparizione.

Stando a quanto riferito in precedenza dal direttore di Swissmint (ex zecca federale) Kurt Rohrer, i 5 centesimi saranno ritirati non prima dei prossimi due o tre anni.

lunedì, marzo 14, 2005

BCE in continua perdita

da repubblica.it
BCE: NEL 2004 PERDITE PER 1,64 MLD; PESA EURO FORTE

(AGI) - Roma, 14 mar. - Secondo bilancio consecutivo in rosso per la Banca centrale europea che ha chiuso il 2004 con perdite per 1,636 miliardi di euro che seguono i 477 milioni del 'rosso' 2003. Le perdite, sottolinea l'istuto centrale di Francoforte, "sono dovute principalmente all'evoluzione dei tassi di cambio che ha colpito soprattutto il valore delle riserve in dollari".

venerdì, marzo 11, 2005

Conti in tasca

da repubblica.it
Istat: il Pil nel 2004 è cresciuto dell'1,2%

ROMA - Nel 2004 la crescita del Pil è risultata pari all'1,2 per cento, segnando un'accelerazione rispetto alla dinamica dell'anno precedente (più 0,3 per cento). Lo ha comunicato l'Istat, precisando che il dato è calcolato a prezzi costanti su base 1995 e considerando le cinque giornate di lavoro in più dello scorso anno rispetto al 2003. Il dato è conforme alle previsioni del governo. Il valore del Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.351.328 milioni di euro correnti, con un aumento del 3,9 per cento rispetto al 2003.

La crescita è stata trainata dalla spesa delle istituzioni sociali private e esportazioni di beni e servizi (ambedue +3,2 per cento). Per quanto riguarda il valore aggiunto per attività economica, spicca l'agricoltura con +10,8 per cento, mentre l'industria in senso stretto resta ferma con +0,1 per cento e le costruzioni segnano +2,7 per cento (industria incluse le costruzioni: +0,6 per cento), i servizi +1,2 per cento.
(2005-03-11 10:08:47)

mercoledì, marzo 09, 2005

Ora ci siamo! quasi quasi, piano piano...

da repubblica.it
Il procedimento è partito su richiesta della Consob
Benvenuto (Ds): "Finalmente si inizia a far luce sulla vicenda"
Bond argentini, sanzioni in arrivo per Intesa e Unicredit
Per la prima banca il provvedimento è già stato adottato
Per la seconda è in corso di adozione (di ROSARIA AMATO)

ROMA - La Consob ha chiesto al ministero dell'Economia l'adozione di sanzioni per Banca Intesa e Unicredit in riferimento al collocamento dei bond argentini. Per il primo istituto la sanzione è già scattata mentre per Unicredit un provvedimento è in corso di adozione. Lo si legge nella risposta del ministero dell'Economia fornita ad una interrogazione di Giorgio Benvenuto (Ds) al question time in Commissione Finanze della Camera.

"Finalmente il governo risponde alle nostre domande e si comincia a far luce sul crac dei bond argentini", commenta il parlamentare Ds. La richiesta della Consob, dice ancora Benvenuto, è stata inoltrata al governo a dicembre. "La Consob aveva ricevuto diversi ricorsi - spiega - e ha agito di conseguenza. Certo, se il Tesoro avesse risposto un mese fa, prima dell'approvazione della legge sul risparmio, forse non sarebbe stato respinto il nostro emendamento che prevedeva che le banche si facessero carico del 50 per cento dei bond che avevano collocato presso i risparmiatori".

"Per quanto concerne il collocamento presso gli investitori delle obbligazioni argentine, - si legge nella risposta fornita dal ministero - si precisa che la Consob ha chiesto a questo dicastero due proposte di sanzioni a carico di due banche, le quali risultano non aver rispettato le norme di corretta prestazione dei servizi di investimento, con particolare riferimento alla vendita a propri clienti di obbligazioni emesse dal Governo argentino".

Il comportamento giudicato illegittimo dalla Consob e dal governo consiste nel collocamento dei bond argentini presso i piccoli risparmiatori in un periodo in cui era già chiaro che il Paese sudamericano non sarebbe riuscito a far fronte alle obbligazioni. "Il periodo considerato è di tre anni, a partire dal '98 - dice ancora Benvenuto - e comunque, dal mio viaggio in Argentina, io ho appurato che questi titoli non sarebbero mai dovuti finire nelle mani dei piccoli risparmiatori: al momento dell'emissione il governo di Buenos Aires aveva detto chiaramente che erano destinati agli investitori istituzionali".

Preso atto che anche governo e Consob riconoscono l'illegittimità del comportamento delle banche collocatrici (di due, per il momento), Benvenuto annuncia: "Inviteremo i risparmiatori a far valere le loro ragioni in tribunale".

L'amministrazione delegato dell'Unicredit, Alessandro Profumo, per il momento preferisce non commentare la notizia delle sanzioni. Avvicinato a Francoforte, a margine di un convegno organizzato nella città tedesca dall'Unicredit, Profumo ha risposto che "prima di commentare, devo vedere bene".

(9 marzo 2005)

lunedì, marzo 07, 2005

Ehi, Americano! Apri gli occhi!

da comedonchisciotte

IL BICCHIERE IN FRANTUMI (...E IL LATTE VERSATO)

E se la nostra vita fosse in pericolo a causa di ciò che crediamo sia sano?

DI JOHN KAMINSKI

Nell’oscurità l’unico suono percepibile era la voce di una donna al telefono intenta a delineare il suo programma atto a risvegliare una cittadinanza addormentata attraverso l’accurata versione video del crimine del secolo. Ma quando un uomo ascolta una donna, spesso finisce per non udire più le parole perchè perso tra le trame indefinite delle proprie memorie.
Mi rivedo nella cucina della mia infanzia cinquant’anni orsono. L’enorme bicchiere di latte che prendevo prima di andare a letto era caduto accidentalmente sul pavimento della cucina, ed il suo contenuto si era rovesciato creando una macchia informe tipo test di Rorschach in bianco sul linoleum a scacchi. Mi piaceva il latte, le dissi. Ma dalla voce in linea trapelava il disappunto: nessun animale adulto beve latte; non fa bene, in quanto l’eccesso di proteine imputridisce nel tratto digestivo catalizzando ogni sorta di sostanze debilitanti.

E così abbiamo appreso che quell’alimento che credevamo tanto prezioso per il nostro benessere può invece essere fonte insospettata di malesseri vari, per non parlare di malattie gravi. Quest’immagine passeggera, il ricordo di un bicchiere andato in frantumi porta alla realizzazione di come, in mancanza di un’informazione corretta, siamo noi stessi a mettere a repentaglio le nostre vite per mera ignoranza dei fatti di base. L’immagine ha preso forma nei miei pensieri all’ascoltare il discorso della donna circa la necessità di convincere la gente del fatto che i responsabili dell’11/9 altri non sono che i nostri stessi leaders. Un lavoretto interno ai danni del popolo americano. Da qui la seguente considerazione: quello che pensavamo essere buono e puro può rivelarsi, in mancanza di un’informazione adeguata, un veleno che ci troviamo a buttar giù spontaneamente e volentieri.

Xoxoxoxo

Mi sono soffermato a lungo sul trauma lancinante che è stato l’11/9: chiave per comprendere passato e futuro della storia d’America. Se scegliete di accettare la versione ufficiale di questi eventi orribili, continuate ad ingerire un veleno che ha già ucciso milioni di persone innocenti e che continuerà a farlo. Quando inizierete a prenderete in considerazione l’ipotesi che siano stati i nostri leaders ad orchestrare con fredda determinazione l’intera tragedia semplicemente per portare avanti i loro avidi propositi, scoprirete un retroscena sconvolgente riguardo al comportamento predatorio degli Stati Uniti, lungo la sua mistificata storia sanguinaria, ma anche ovviamente in relazione ad un futuro terrificante basato su quanto i leaders d’America assetati di potere hanno pianificato per il resto del mondo nei mesi e negli anni a venire. Eppure la maggioranza degli americani, distratti volentieri da preoccupazioni più terra terra come bambini e conti in banca, non possono – o non vogliono – accorgersene, nonostante la valanga di prove che potrebbero, se potessimo contare su un sistema giudiziario non corrotto, condannare migliaia di uomini ricchi e famosi per crimini decisamente gravi.
Limitati intellettualmente grazie ad un sistema d’istruzione fatto su misura per tutti e costantemente sviati da media da baraccone che ignorano deliberatamente fatti negativi quali le elezioni prestabilite e le medicine tossiche, buona parte del popolo americano semplicemente non riesce a concepire come i suoi leaders possano essere gentaglia simile, alla stregua di criminali sociopatici.

Come avrebbe mai potuto il Presidente Bush, che fa fremere i cuori delle signore dai capelli azzurrini di tutta l’America e invia comitive di predicatori superficiali coi loro sermoni da visionari falsati ad hoc, aver diretto l’assassinio di 3.000 americani solo per raggiungere a modo suo degli obiettivi geopolitici?
Per molti americani che hanno giurato devozione alle chiese e al loro paese, l’idea è troppo assurda per essere presa sul serio. Eppure questa devozione, basata su informazioni false è per molti (compresi quei molti americani che sono stati persuasi a combattere fisicamente per la patria) uno sbaglio fatale.

Tuttavia quando apriamo le nostre menti all’infinita sequela di menzogne - le torri che non potevano crollare a seguito di un impatto aereo, le telefonate che non potevano essere effettuate con la tecnologia attuale, i cosiddetti arabi mai apparsi sulle liste passeggeri (presumibilmente musulmani devoti che mangiavano carne di maiale e frequentavano gli spogliarelli), l’edificio crollato senza una ragione, la difesa aerea che non riesce ad intervenire, le bugie deliberate, l’ostruzionismo sulle indagini, i video confiscati e le cassette che avrebbero chiaramente dimostrato quanto accadde, e vari altri frammenti del quadro che non quadreranno mai anche in milioni di anni, nutriamo il sospetto che sotto ci sia qualcosa di profondamente sbagliato, al di là da ogni credo professato.
Che la pura verità e nient’altro che la verità ci sia stata negata.
Inoltre ricordiamo frammenti di storia che ancora non riusciamo a mandar giù. Si scoprono i retroscena.

Lo storico Williamo Blum resta il migliore nel descrivere queste questioni. “Dal 1945 al 2003, gli Stati Uniti hanno cercato di soverchiare più di 40 governi esteri, e di schiacciare più di 30 movimenti populisti-nazionalisti in lotta contro regimi intollerabili. Nel loro intento, gli U.S.A. hanno bombardato almeno 25 paesi, provocando la morte di svariati milioni di persone, e condannandone molti altri ad un’esistenza di agonia e stenti”.
Tuttavia non occorre passare in rassegna i libri di storia per assaporare l’amaro boccone fatto di genuina storia americana. Basta solo lasciar perdere i quotidiani e guardare altrove per imbattersi in notizie inalterate circa i genocidi americani che stanno avendo luogo proprio oggi in Palestina, Iraq, Haiti, Colombia, Serbia, Afghanistan e per tutta l’Africa e Asia. Questo per farsi un’idea precisa sul modo in cui l’America funziona veramente.

E’ sempre uno shock per me constatare che la maggioranza della popolazione americana attuale non era ancora nata ai tempi del Watergate, figuriamoci durante l’ondata di assassinii dell’anni sessanta – tutti messi a punto dalla medesima fazione demoniaca del governo U.S.A. che esercita i suoi impulsi assassini su tutti noi al giorno d’oggi. Dunque per voi giovani vittime del sistema scolastico pubblico americano lasciatemi raccontare solo un poco della storia contemporanea del vostro paese che forse, presi dal vostro coma consumistico indotto dai media, vi è sfuggita.

Pochi americani sanno che il coinvolgimento dell’America nella Prima Guerra Mondiale è scaturito dal raggiro volontario passato alla storia come l’affondamento del Lusitania: nave passeggeri che venne silurata da un sottomarino U-boat tedesco. L’episodio mutò la posizione dell’opinione pubblica in America che da neutrale si proclamò favorevole alla guerra. Furono 128 gli americani che persero la vita e l’America entrò così in guerra ma solo dopo aver provveduto a nascondere che il Lusitania trasportava munizioni in Gran Bretagna e che la notizia era stata fatta trapelare di proposito all’intelligence tedesca per assicurarsi un’indignazione esemplare da parte della dignità americana.

Diversi storici reputano che questo periodo abbia in realtà segnato il tramonto della repubblica visto che il più importante atto legislativo mai approvato nella storia americana, il Federal Reserve Act, ha da allora concesso il controllo della moneta ai banchieri privati, i quali non hanno mai smesso di istigare conflitti al solo scopo di fare un sacco di soldi. Questo processo rimane pietra angolare dell’economia americana ed è ragione per cui puoi crogiolarti nelle tue auto inflitte trivialità mentre il resto del mondo piange per sempre milioni di morti ammazzati a causa della macchina da guerra americana.

La Seconda Guerra Mondiale ha avuto inizio da un processo praticamente identico. Gli americani non volevano saperne di prender parte ad un ennesimo conflitto europeo, ma adesso sappiamo che Franklin Roosvelt provocò i giapponesi al punto da indurli ad attaccare Pearl Harbor, fornendo l’indispensabile presupposto d’oltraggio e il sostegno a quei milioni che andavano a morire affinchè i banchieri potessero far soldi con la migliore fabbrica di denaro di tutte: quella della guerra.

Poi ci fu il Vietnam. Ne avrete già sentito parlare. Il famoso incidente del Golfo del Tonchino, nel quale a quanto pare i vietnamiti aprirono il fuoco contro una nave U.S.A., non è mai accaduto. Un episodio inventato di sana pianta ha innescato vent’anni di sofferenza per tutti e ammazzato fino a quattro milioni di persone. Tuttavia i banchieri che diedero inizio a questi fatti finirono per far la figura dei banditi che sono. Prestarono addirittura soldi ai russi per la fornitura di armi ai Viets al solo scopo di prolungare il più possibile quell’operazione lucrosa. La maggior parte di voi ricorderanno ancora Saddam, l’informatore iracheno messo al potere dagli americani e, trent’anni più tardi, additato come l’incarnazione di Adolf Hitler.I nostri leaders ci hanno detto che Saddam possedeva armi di distruzione di massa e così l’abbiamo bombardato. Adesso sappiamo che tali armamenti non li ha mai posseduti, ciò nonostante continuamo a borbardare.

Ci hanno detto che i malefici fautori dell’11/9 si erano nascosti in Afghanistan e allora abbiamo bombardato. Quando si è presentata l’occasione per catturarli non l’abbiamo voluto fare e anzi abbiamo continuato a bombardare. Che razza di bugie andate contandovi, che l’America è la terra della libertà e la casa dei coraggiosi? Raccontate ancora queste storie ai vostri figli? L’America è la terra di razzisti assassini di massa. E voi sventolate le vostre bandierine e sorridete mentre il resto del mondo sanguina!

Se l’11/9 rappresenta la chiave per capire la storia d’America, la vostra stessa ignoranza su come l’America si è comportata nel tempo è la chiave per capire come l’America stia da sempre violentando e prostituendo il mondo. E voi sorridete. Col vostro silenzio, ci rendiamo tutti complici di questi crimini, perchè noi abbiamo eletto questi folli. Ognuno di loro. I veri folli siamo noi.

Comprendere tutto questo e quanto accaduto nelle vicende americane all’estero è possibile facendo luce sui fatti dell’11/9. L’America avvista un bene prezioso di suo interesse, si mette d’accordo coi pezzi grossi delle corporazioni su come rubare tali ricchezze per conto dei grandi donatori in campagna elettorale, s’inventa una storia falsa circa gravi minacce al popolo americano e poi se ne va ad uccidere milioni di persone. L’America uccide i suoi stessi figli e figlie a migliaia solo per il gusto di far sembrare vero quello che racconta. E voi sorridete.

Ecco la chiave per capire. La vostra complicità in un omicidio di massa. Guardatevi allo specchio. E rendetevi conto che vostro standard opulento di vita altro non è che il risultato diretto di tutte quelle persone che sono state ammazzate, che stanno morendo adesso mentre stiamo parlando, nel vostro nome. Voi siete gli assassini di massa. E voi sorridete. E mentite davanti a quanto è accaduto veramente. Così si fa in America. E’ sempre stato così.

Facciamo un brindisi allora. Alla vera giustizia d’America. Alla storia vera. Al vostro meraviglioso stile di vita. Levate la coppa di champagne in onore dei valorosi eroi che difendono la nostra libertà e democrazia per il mondo. Poi lasciate che il bicchiera vi sfugga di mano e s’infranga sul pavimento della cucina. Adesso potete scegliere – o meno – di vedere il sangue ai vostri piedi.

John Kaminski
Fonte:www.johnkaminski.com/
skylax@comcast.net
8.02.05

Traduzione per www.Comedonchisciotte.net a cura di Kolder

mercoledì, marzo 02, 2005

Anni buttati...

dal nostro Linucs

Materiali, appunti, esercizi risolti per gli studenti di economia. E cosa troviamo tra i mille quesiti?

2. La differenza fra signoraggio e imposta da inflazione

Imposta da inflazione?

Il disavanzo pubblico può essere finanziato in tre modi diversi:

a) con l'emissione di titoli del debito pubblico;
b) con l'aumento della base monetaria
c) impiegando parte della valuta estera detenuta dalla banca centrale.

Le modalità  di finanziamento della spesa pubblica che qui ci interessano sono le prime due.

Mi ricorda vagamente qualcosa.

Generalmente acquirenti dei titoli del debito pubblico sono le famiglie e le imprese nazionali, gli operatori esteri, le banche nazionali ed infine la banca centrale. Nella maggior parte dei casi, però, è la banca centrale la principale acquirente dei titoli del debito pubblico (in questo caso si parla di monetizzazione del debito). Ma i debiti contratti dal Tesoro nei confronti dell'istituto centrale non sempre, o comunque non necessariamente, sono ripagati quando la banca centrale è obbligata ad acquistarli. In questi casi l'acquisto dei titoli ha solo l'effetto di aumentare la base monetaria, e dato che stampare moneta comporta un costo praticamente nullo, i governi attraverso tale strumento possono ottenere beni e servizi gratuitamente.

Gratuitamente? Ma non hai appena detto che la banca centrale acquista titoli del debito con conseguente ed ovvio interesse? E se lo Stato può ottenere beni e servizi gratuitamente, si potrebbe sapere per quale motivo ci mette le mani in tasca ogni mese?

In tali circostanze però si determina un aumento del tasso d'inflazione e quindi si può affermare che con la monetizzazione del deficit i governi finanziano i propri acquisti di beni e servizi ricorrendo alla cosiddetta imposta da inflazione.

In pratica qualcuno stampa soldi a costo zero sputtanando il valore della moneta?

Quest'ultima più precisamente può essere definita come le perdite in conto capitale subite da coloro che detengono moneta per effetto dell'inflazione.

E me lo vieni pure a dire in faccia?

Il concetto di imposta da inflazione è spesso confuso con quello di signoraggio; in realtà  può accadere che le due grandezze coincidano ma i due concetti vanno sempre tenuti ben distinti.

Evviva!

Il signoraggio corrisponde alla quota di reddito reale di cui i governi si appropriano grazie al loro potere di stampare moneta.

Ma se hai appena detto tre secondi fa che è la banca centrale a stampare moneta a costo praticamente nullo?

L'aumento della base monetaria non comporta infatti alcun "costo di produzione".

Fammi indovinare: comporta solo un aumento del debito pubblico?

Così mentre la misura del signoraggio è rappresentata dal potere di acquisto della moneta che viene messa in circolazione in ciascun periodo, in formula...

Che ne dici di moneta - gold standard = inflazione + debito = guerra civile?

Sono stato promosso?

Poco dopo:

Dunque in definitiva l'aumento della domanda di scorte monetarie ha comportato un trasferimento di risorse dalle famiglie allo Stato e tale aumento del potere di acquisto del governo rappresenta il signoraggio. Dunque questo è un caso in cui l'imposta da inflazione e il signoraggio evidentemente non coincidono.

Domanda: il devoto studente avrà  capito, alla fine del quesito, che qualcuno stampa soldi a costo zero in cambio di titoli del debito che fruttano interessi? Indovina un po': se non ci fosse alcun interesse le famiglie e le imprese di cui sopra non avrebbero ovviamente alcun vantaggio ad acquistare i titoli del debito, che resterebbero quindi a marcire nelle mani dello Stato.

Peccato che le famiglie ci mettono soldi guadagnati in cambio di lavoro, mentre qualcun altro li stampa a costo zero, ed è ovviamente il principale acquirente. Domande per lo studente: chi è il creditore del debito pubblico, e chi governa? Forse la manica di pagliacci che mettono la propria foto sui manifesti elettorali?

L'attento lettore noterà  che il sito in questione è di un editore.

Se questa è l'economia che insegnano direi che possiamo cominciare a ridere.

Ad ognuno il suo (tasso)

dal sito di Marco Saba
Quanti tassi per l'euro (di Giuseppe Pennisi - MF, 24 febbraio 2005)

Il super-euro e il mini-dollaro colorano il dibattito di questi giorni sulla competitività e sulla svolta da attivo a passivo della bilancia commerciale. Di misure per potenziare la competitività se ne parla sin da quando, la scorsa estate, la legge finanziaria era in gestazione: ora si dovrebbe essere giunti all'approdo. Lo si toccherà con mano oggi quando governo e parti sociali si incontreranno nella "sala verde" al terzo piano di Palazzo Chigi. Immediate altre scadenze: il pomeriggio di domani, al Parco della Musica, componenti del governo ed esperti scambieranno idee su cosa fare per rilanciare il made in Italy. Il giorno seguente, alla presenza del presidente del consiglio, si terrà la seconda conferenza nazionale sul commercio con l'estero. Dollaro (alto) ed euro (basso) saranno l'ombra di Banco onnipresente. Come il fantasma che tormentava Macbeth. Nonostante un'unione monetaria che dura ormai da oltre un lustro, non esiste un solo valore effettivo dell'euro per i 12 della tanto mitica quanto virtuale Eurolandia né rispetto al resto del mondo né tra di loro. Il cambio effettivo di una moneta dipende dagli andamenti relativi del costo del lavoro, del numero delle ore lavorate, dei prezzi alla produzione, di quelli al consumo, e di tante altre determinanti. Per stimarlo si parte dal cambio nominale ma si devono fare anche un po' di calcoletti complicati. La Commissione europea li fa una volta ogni tre mesi, ma non è facile trovarli sul suo sito. L'Economist Intelligence Unit[ndw: l'organismo di intelligence dei banchieri e dei signori del signoraggio] li tara ogni mese e li fornisce ai propri abbonati. E' pane quotidiano per l'Institute of International Economics, ma viene servito solamente ai soci dell'augusto club. In breve, prendendo come base il 1999 (avvio dell'euro) ed utilizzando come parametri di base i movimenti del costo del lavoro e dei prezzi, l'euro "made in Germany" si è apprezzato del 4% circa rispetto al dollaro Usa e quello "made in France" del 9% mentre quelli "made in italy" e made in Ireland sono cresciuti del 17%. Se poi si guarda all'interno dell'area dell'euro, il nostrano si è apprezzato del 20% rispetto al tedesco e di oltre il 15% rispetto al francese. Ciò spiega perché a darci botte da orbi sui mercati commerciali internazionali (portandoci via quote di mercato) non siano i cinesi, gli indiani e i malesi, ma i cugini che, al di là delle Alpi, si bagnano sul Reno. Secondo le analisi econometriche di Prometeia e dell'Ice continueranno a farlo, con buona pace per la solidarietà europea, se non ci daremo una regolata. Presto e bene. Quando si inneggiavano peana all'euro, qualche bastian contrario ricordava che in un'unione monetaria c'è sempre qualcuno più uguale degli altri [ndw: ad esempio, gli italiani stanno pagando una tassa occulta di signoraggio alle banche dei paesi che non adottano l'euro al loro interno, come Inghilterra, Svezia e Danimarca]. Veniva trattato come un menagramo oppure come chi porta via le bottiglie di champagne nel bel mezzo di una festa. Forse non aveva tutti i torti.
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Nota del webmaster: nell'articolo non si fa cenno al fatto che alcuni paesi europei stanno utilizzando valute complementari locali per aumentare la competitività.

Tutto "Le Monde" è Paese...

da Dagospia
4 - STAMPA TRANSALPINA - CHI LE SPARA PIÙ GROSSE
Da noi c’è il conflitto d’interessi. Ma anche in Francia la stampa non sta messa bene. Gran parte dell’editoria è in mano all’industria degli armamenti. “Le Figaro” e “L’Express” sono il fiore all’occhiello di Socpresse (70 testate) di Serge Dassault, produttore dei caccia “Mirage”. “Le Monde” ha bisogno di 50 milioni di euro ed è in trattativa con il Gruppo Hachette Filippacchi Media, primo editore mondiale di magazine, fra cui “Elle” e “Paris Match”, di proprietà del costruttore di missili Arnaud Lagardère. E “Libération” il quotidiano fondato da Jean-Paul Sartre è ora controllato dal banchiere Edouard de Rothschild.