Il Giornale di Vicenza
lunedì 20 giugno 2005 risparmi pag. 6
(e. g.) È una delle anomalie italiane. Anomalia è dir poco: il controllore è comandato dai controllati. Ci riferiamo alla Banca d'Italia che, pochi lo sanno, è una società a capitale privato, diviso tra varie banche (87%), assicurazioni (8%) e l'Inps (5%). In pratica i vigilati sono proprietari del vigilante, un'anomalia istituzionale evidente, tenendo conto che Bankitalia ha responsabilità della tutela della concorrenza, dell'integrità finanziaria.
Scendiamo nel dettaglio: Banca Intesa ha il 26,8%, SanPaolo il 17,2%, Capitalia l'11,2% Unicredito il 10,8%, seguono altri istituti bancari con partecipazioni minori. In questo contesto è difficile pensare che l'azione di Bankitalia nei progetti di fusione, di controllo delle banche sia neutrale. Ci si preoccupa di tutelare l'indipendenza dell'istituto dalle interferenze dei politici, ma ci si dimentica che Banca d'Italia è totalmente in balìa delle grandi banche. Nel nostro contesto economico è necessario tutelare la Banca d'Italia sia dai politici, ma anche dalle banche, per garantire sicurezza ai risparmiatori e al mercato.
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