martedì, giugno 21, 2005

Tornano le richieste per le banconote da 1 e 2 euro!

Il Giornale di Vicenza
in CRONACA pag. 14

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martedì 21 giugno 2005 cronaca pag. 14

In tanti ne parlano, l’europarlamentare mette per scritto la proposta...

Banconote da 1 e 2 euro
La Sartori ci sta provando
Firme a Bruxelles per una risoluzione che impegni i governi

Dopo tre anni di patimenti per i cittadini normali che aprono il portafogli e devono pagare quotidianamente i rincari mascherati dietro gli arrotondamenti in valuta euro, adesso tutti ma proprio tutti stanno preoccupandosi dell’effetto deprimente che la corsa dei prezzi sta avendo sull’economia delle famiglie. Anche chi, a suo tempo, chiedeva uno «spendete! spendete! spendete!» che doveva smuovere i consumi e la mai arrivata ripresa.
Tra tanti che ne parlano e lanciano idee che durano un giorno - come quella della doppia circolazione monetaria di lire e euro, come se fosse facile rimettere in circolo la vecchia valuta e come se questa potesse magicamente far arretrare i prezzi - qualcuno si muove sul concreto di una possibilità molto vociferata in passato, ma mai attuata. Quella di far diventare carta i pezzi da 1 e 2 euro. Tra Bruxelles e Strasburgo ci sta provando l’europarlamentare di Forza Italia Lia Sartori.
È una vecchia battaglia dell’allora super-ministro dell’economia Giulio Tremonti [vedi nota 01, nota02, nota 03 e nota04], proclamata - senza successo ma non senza mantenuta convinzione - in nome della psicologia applicata alle politiche monetarie e alle prassi dei consumatori. Se l’euro è di carta, è la sostanza di un ragionamento che l’opinione pubblica probabilmente condivide, "pesa" di più nell’immaginario di chi spende. E chi fa i prezzi deve comportarsi di conseguenza, rallentando la corsa ai rialzi.
Passando dal dire di molti al fare che nessuno aveva ancora cominciato, la Sartori ha avviato una raccolta di firme tra gli eurocolleghi per la presentazione di una risoluzione: il testo impegnerà i governi a trasferire a livello di autorità monetarie l’esigenza di un raffreddamento del caro-prezzi tramite l’effetto psicologico dell’euro cartaceo. «Firmano in molti, la sensibilità sul tema è alta» racconta.
Ma nel frattempo si è già fatta avanti ufficializzando l’idea con gli organismi che possono riprendere in mano l’argomento-monetazione: la Commissione europea, il Consiglio dell’Unione europea e la Banca centrale: «A questo punto una risposta sull’opportunità delle banconate da 1 e 2 euro dovrà essere data».
Dice l’esponente forzista che una "valorizzazione psicologica" dell’euro maneggiato in carta (e tanto più dei 2 euro) aiuterebbe anche a riconsiderare l’esatto valore degli spiccioli che finiscono assorbiti nelle cifre tonde praticate dai venditori e trascurati nei borsellini della gente.
Nemica dell’euro, la Sartori, come altri sono orgogliosi di proclamarsi? «No - spiega l’europarlamentare - perché si è trattato di una scelta importante. Solo che forse sono stati sbagliati i tempi e i modi di introduzione nella fase di passaggio tra le valute nazionali e quella comune». Insomma: anche l’euronorevole forzista individua il punto di crisi nel mancato accompagnamento dell’euro con controlli e segnalazioni sull’effetto-rincari. «Ma sull’euro non si discute: è una scelta irreversibile. Però bisogna ascoltare i cittadini e le loro preoccupazioni, e fare qualcosa» dice.
Per esempio riportando anche l’indicazione in lire sui cartellini delle botteghe e sugli scaffali dei supermercati, visto che mentalmente tutti - tranne forse i giovanissimi - abitualmente misurano nella vecchia valuta l’entità dei prezzi odierni?
«Sì - risponde la Sartori - perché sono convinta che riportando i prezzi anche in lire si otterrebbe un effetto calmierante sull’andamento dei prezzi. Vedo che alcune associazioni stanno attuando autonomamente questa procedura: mi pare una buona cosa, che non ha costi per nessuno e che aiuta i consumatori ad avere un’immediata consapevolezza dell’entità della spesa che stanno per fare».