mercoledì, dicembre 26, 2007

Banche, dal 1° gennaio arriva l'Iban

da: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/economia/banche/arriva-codice-iban/arriva-codice-iban.html

Nuova normativa in vigore dal 2008 nell'ambito dei 31 Paesi che aderiscono alla Sepa
Per conoscere il nuovo codice di 27 cifre basta controllare l'estratto conto

Banche, dal 1° gennaio arriva l'Iban
sostituisce Abi e Cab per i bonifici


ROMA - Dal primo gennaio cambiano le norme sui bonifici bancari: Cab, Abi, Cin e numero di conto vanno in pensione e vengono sostituiti dall'Iban (International Bank Account Number), il codice internazionale di 27 cifre per l'identificazione del conto corrente. La nuova normativa vale in ambito Sepa, cioè per effettuare bonifici nei 31 paesi che fanno parte dell'area unica dei pagamenti in euro (i 27 Paesi dell'Unione Europea più Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein).

L'Iban è sempre indicato nell'estratto conto che la banca invia periodicamente al cliente; se si deve ricevere un bonifico e non si ha il codice a portata di mano, è possibile richiederlo alla propria banca in qualsiasi momento.

L'Associazione Bancaria Italiana ha messo a punto due guide, una per le famiglie e una per le imprese (realizzate in collaborazione con le associazioni di settore), per facilitare la vita ai clienti che si accingono a effettuare bonifici. Una sintetica guida online si trova anche sul sito delle Poste.

Solo nel 2006, gli italiani hanno effettuato oltre un miliardo di bonifici, per un ammontare di seimila e duecento miliardi di euro. I 27 caratteri dei quali si compone l'Iban corrispondono a numeri e lettere che identificano il paese, la banca, lo sportello e il numero di conto di ciascun cliente. Per motivi di leggibilità, l'Iban va indicato in blocchi separati di quattro caratteri, su moduli o bollettini cartacei, e senza spazi fra un carattere e l'altro su supporto elettronico.

"Con l'Iban si raggiungono facilmente e con certezza tutti i beneficiari in Italia e nei 31 paesi dell'area Sepa - spiega l'Abi -. I tempi massimi di esecuzione del bonifico saranno garantiti e certi: per un bonifico nazionale o internazionale (all'interno dell'area Sepa) occorrono al massimo tre giorni lavorativi bancari. Inoltre l'importo del bonifico sarà accreditato interamente: non sono infatti previste deduzioni da parte di intermediari".

"Per facilitare la rapida sostituzione delle vecchie coordinate bancarie, è stato messo a punto - spiega ancora l'Abi - un servizio di allineamento elettronico archivi Iban che consente di aggiornare in modo automatizzato gli archivi dei beneficiari. Per le imprese e la pubblica amministrazione, che intrattengono rapporti con un'ampia pluralità di soggetti, infatti, acquisire i codici contattando direttamente le controparti potrebbe risultare difficoltoso".
(26 dicembre 2007)

mercoledì, dicembre 12, 2007

Le banche islamiche contro l'usura..

da: http://www.iltempo.it/2007/12/10/813172-banche_islamiche_assalto_dell_europa.shtml

Banche islamiche all'assalto dell'Europa
Un vertice per dare l'assalto all'Europa. Oltre mille delegati hanno partecipato alla World Islamic Banking Conference in Bahrain.

Le banche islamiche vi hanno messo a punto le strategie di investimento futuro. Mentre gli Stati Uniti e l'Europa tremano per la crisi dei mutui, la finanza di Allah non teme terremoti nelle borse e continua a scalare i «tesori degli infedeli». E a gennaio sbarcheranno a Roma.

Il boom dei fondi islamici non ha precedenti: si parla di asset bancari per 450 miliardi di dollari di cui 85 emessi sotto forma di bond.

Nel segno della sharia, ovvero senza chiedere interessi per mutui e prestiti così come ha proibito Maometto ed è sancito nel Corano.

Non si fanno affari, almeno alla luce del sole, in campi proibiti come alcol, armi, tabacco, carne di maiale e gioco d'azzardo. Ma questo non frena l'escalation. L'espansione raggiunge livelli impensabili almeno fino a dieci anni fa.

L'11 settembre 2001 invece di seppellire ha fatto scoprire un mondo. Le banche halal, secondo i comandamenti coranici, impone che non vengano chiesti interessi ai clienti.

Attraverso equilibrismi finanziario-religiosi le banche offrono mutui senza chiedere tassi in sovrappiù: l'istituto bancario diviene proprietario del bene e lo rivende un tanto alla volta al cliente.

Nel caso che a chiedere soldi sia un'impresa, la banca islamica condivide eventuali perdite e profitti in una sorta di joint venture.

Ma il vero business i banchieri di Allah lo stanno facendo con i sukuk. Questo è un sistema per cui banca e cliente contribuiscono insieme alla finanza di un progetto.

I sukuk sono così lucrativi che vengono rastrellati anche da finanzieri non islamici.

E già molti colossi bancari come la Citigroup e le banche giapponesi stanno trasformando i loro portafogli sul modello dettato dal Corano.

Maurizio Piccirilli

10/12/2007

lunedì, dicembre 10, 2007

Una punturina e ZAC! già fatto?!

http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20071210/tts-ubs-subprime-ca02f96_1.html

Mutui, Ubs: altri 10 mld dlr perdite, arriva iniezione capitale

ZURIGO (Reuters) - Ubs ha iscritto a bilancio una nuova voce negativa da 10 miliardi di dollari, legata a svalutazioni sui mutui subprime, e contemporaneamente ha riferito di avere ottenuto un'iniezione di capitale da parte di un fondo di Singapore e da un investitore mediorientale.

La banca svizzera, duramente colpita dalla turbolenza che si è abbattuta sul mercato dei mutui Usa, si attende a questo punto di chiudere l'ultimo trimestre dell'anno in perdita, invertendo la guidance precedente e ha riferito che l'intero anno potrebbe terminare in negativo.

L'iniezione di capitale ha un valore complessivo di 13 miliardi di franchi svizzeri (11,48 miliardi di dollari), di cui 11 miliardi da parte della Government of Singapore Investment Corporation e 2 miliardi da un investitore del Medio Oriente.

Secondo una fonte finanziaria, si tratterebbe del governo del Qatar.

L'annuncio arriva il giorno prima di un incontro con gli investitori a Londra, a cui parteciperanno l'AD, Marcel Rohner, e altri top manager.

sabato, dicembre 08, 2007

Il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi..

Scala: Il Gotha Della Finanza Italiana Presente Alla Prima

(ANSA) - MILANO, 7 DIC - Il gotha della finanza non si perde la prima della Scala. E' molto significativa infatti la rappresentanza del mondo economico e finanziario che ha scelto nel tardo pomeriggio di oggi di recarsi alla Scala per assistere al Tristan und Isolde di Wagner.

Non è passata inosservata la presenza di Giovanni Bazoli che, benché claudicante e aiutato da un bastone dopo l'infortunio che l'ha coinvolto qualche settimana fa, non ha voluto rinunciare ad assistere, come da tradizione, alla prima.

Ma presente era tutto lo stato maggiore di Intesa Sanpaolo: il consigliere delegato Corrado Passera, il presidente del consiglio di gestione Enrico Salza, il direttore generale Pietro Modiano e il responsabile corporate Gaetano Micciché. Per Unicredit erano invece presenti l'ad Alessandro Profumo e il presidente Dieter Rampl.

Hanno fatto il loro ingresso in sala anche il direttore generale della Bpm Fabrizio Viola e il presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca Emilio Zanetti.

Da Trieste, dove oggi ha ricevuto la cittadinanza onoraria, è arrivato il presidente delle Generali, Antoine Bernheim. In sala hanno fatto il loro ingresso anche il presidente di Rcs Piergaetano Marchetti e l'ad Antonello Perricone, i vertici di Edison, Umberto Quadrino e Giuliano Zuccoli, Paolo Scaroni, ad dell'Eni e il presidente del cane a sei zampe Roberto Poli.

Hanno scelto di assistere alla prima di Wagner anche il neo presidente di Telecom Gabriele Galateri di Genola, l'avvocato torinese Franzo Grande Stevens, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, l'ad dell'Enel Fulvio Conti.

Tra i primi a varcare l'ingresso del teatro milanese ci sono stati il presidente di Assolombarda Diana Bracco, il presidente dell'Atm Elio Catania, quello di Confcommercio Carlo Sangalli, il presidente della Fondazione Fiera Milano Luigi Roth, il presidente della Camera della Moda Mario Boselli, il consulente Bruno Ermolli.(ANSA).

lnk: http://it.biz.yahoo.com/07122007/2/scala-gotha-finanza-italiana-presente.html

domenica, dicembre 02, 2007

Mario Draghi, un altro TERRORISTA A PIEDE LIBERO.

Le fantasie di Draghi

26 novembre 2007 – Nel discorso rivolto ai banchieri riunitisi a Francoforte il 22 novembre, il Governatore di Bankitalia e presidente del Financial Stability Forum Mario Draghi ha elogiato il sistema finanziario fondato sui derivati e ha incoraggiato i colleghi a somministrare al paziente un'altra bella dose del veleno che lo ha già ridotto in fin di vita.

Ma qualche banchiere rimasto ancorato alla realtà, come Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, ha fatto sapere che la sua banca ha deciso di abbandonare la rotta imposta da Draghi.

Nel discorso pronunciato al Center for Financial Studies, Mario Draghi ha elogiato il modello “Originate-to-distribute” (OTD), una formula con cui si intende la creazione di titoli derivati e la ridistribuzione dei rischi sul mercato, soprattutto con la cartolarizzazione, come è stato fatto con la bolla dei mutui USA.

Draghi ha ammesso che la crisi in corso “essenzialmente è una crisi del modello OTD”, “ma è difficile credere che l'industria abbandonerà la cartolarizzazione”. “Come si può vedere, l'OTD è un modello che in alcuni aspetti presenta delle crepe, ma ritengo che sia troppo prezioso per tutte le parti per poter essere abbandonato”.

L'ex dirigente di Goldman Sachs ha lanciato il suo appello per una maggiore globalizzazione e una maggiore eliminazione di regolamentazioni nazionali, guardando in prospettiva alla crescita delle pensioni private.

Ha esaltato i successi “ottenuti dal settore privato e dalle autorità pubbliche nello smantellamento delle barriere tecniche e procedurali nazionali esistenti” nell'Unione Europea “secondo le proposte formulate nel secondo Rapporto Giovannini”.

Alberto Giovannini è l'ex dirigente di LTCM, il fondo che fallì nel 1998 portando sull'orlo dell'abisso l'intero sistema finanziario mondiale.

Ottenne, forse come premio, un posto come capo dei consiglieri per la transizione dalle monete nazionali alla moneta unica e per la liberalizzazione e l'integrazione dei mercati finanziari.

Mentre Draghi spaziava inebriato nella realità virtuale, Alessandro Profumo annunciava che la Unicredit, la terza banca europea, aveva deciso di abbandonare il modello fallito tanto decantato da Draghi.

"Precedentemente avevamo l'idea di dirigerci verso un modello di origination and distribution, ma questo modello non c'è più", ha detto Profumo al Financial Times.

“Mr. Profumo è in disaccordo con altri dell'industria secondo i quali la stretta creditizia e i disordini del mercato sono temporanei e non cambiano la tendenza a lungo termine”, ha scritto il quotidiano finanziario.

da: http://www.movisol.org/07news206.htm