martedì, agosto 02, 2005

E' morto Duisenberg... Tremonti trema!




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Ricordiamo il Caso Duisenbeg VS Tremonti




da Repubblica.it
WIM DUISENBERG TROVATO MORTO IN UNA VILLA IN FRANCIA
AVIGNONE - Wim Duisenberg, l'ex presidente olandese della Banca centrale europea, 70 anni, e' stato trovato morto in una villa a Faucon, nel sudest della Francia. Lo si e' appreso presso la gendarmeria. Le cause della morte non sono state precisate. Duisenberg era nato il 9 luglio a Neerenveen in Olanda ed aveva presieduto la Bce dal 1998 all'autunno 2003. Il corpo di Wim Duisenberg sarebbe stato trovato dalla moglie che avrebbe poi avvertito i vigili del fuoco che in Francia garantiscono i primi soccorsi medici. Il banchiere sarebbe stato trovato ai bordi della piscina della villa a Faucon (Vaucluse), ma quando i soccorsi sono arrivati non c'era stato nulla da fare. Secondo la radio France Info la morte sarebbe da attribuirsi ad un malore. La villa dove l'ex presidente della BCE e' morto si trova alla periferia del piccolo borgo che conta circa 400 abitanti.

ADDIO A MR. EURO, FALCO DALLA CHIOMA BIANCA
Per milioni di europei e' stato semplicemente Mr. Euro. Un appellativo nato con la nascita della Banca centrale europea e che ha accompagnato il super-banchiere centrale olandese per piu' di cinque anni[nota 1], quelli trascorsi ai vertici dell'Eurotower di Francoforte, lasciata il 31 ottobre 2003. Presidente della Bce sin dalla fondazione dell'istituto centrale, avvenuta a Francoforte l'1 giugno 1998, Wim Duisenberg - scomparso oggi all'eta' di 70 anni - era stato in precedenza numero uno dell'Ime, l' Istituto monetario europeo, e, prima ancora, governatore della banca centrale olandese e ministro delle finanze di un governo socialista. Voluto alla guida della nascente banca europea dal governo tedesco, che non voleva rinunciare a un banchiere centrale ''di stretta osservanza Bundesbank'', Duisenberg si e' trovato a vivere un lustro caratterizzato da eventi epocali.

A cominciare dall'arrivo dell'euro - evento quasi unico nella storia [nota 2] piu' recente - passando attraverso anni caratterizzati da una concentrazione di guerre, attacchi terroristici, crisi economiche e crolli di borsa senza precedenti. Nel corso del suo mandato, la Bce ha alzato i tassi sette volte e li ha ridotti in otto occasioni. Il tasso ufficiale e' oscillato tra un massimo di 4,75% a gennaio del 2001 e l'attuale minimo del 2%, il livello piu' basso degli ultimi 50 anni. Benche' criticato piu' di una volta per alcune affermazioni sull'euro che hanno sorpreso i mercati, nel complesso il banchiere olandese ha saputo instaurare una comunicativa sincera e diretta, nutrita da battute ispirate da uno humour sopraffino, riuscendo a fare della Bce cio' che ogni banca centrale dovrebbe essere: prevedibile. Il bilancio della sua presidenza, secondo molti analisti, puo' considerarsi positivo sotto molti aspetti.

In primo luogo, per il successo ottenuto con l'introduzione dell'euro, evento che ha causato qualche spinta al rialzo dell' inflazione[nota 3], ma che e' stato gestito in maniera impeccabile dal punto di vista logistico, organizzativo, della sicurezza e della comunicazione. Non va dimenticato, poi, che dal 1999 ad oggi - grazie agli interventi di Francoforte - Eurolandia ha vissuto una stagione di sostanziale stabilita' dei prezzi, pur in presenza di un cocktail di eventi macroeconomici e geopolitici piu' unico che raro, che ha indubbiamente reso molto difficile la conduzione della politica monetaria.

Riconoscibile nel mondo per la sua fluente chioma bianca, Willem Frederik, detto Wim, Duisenberg, era nato nel Nord dei Paesi Bassi nel luglio del '35. Economista d'ispirazione keynesiana, si e' convertito negli anni '70 alla politica 'forte' della Bundesbank, facendosi una fama di 'falco', favorevole ad un rigore monetario addirittura superiore a quello della Banca centrale tedesca. All'eta' di 30 anni ricopre la prima carica in un organismo finanziario internazionale, il Fmi, dove lavora dal 1965 al 1969. Duisenberg entra nel governo socialdemocratico dell'Aja come ministro delle Finanze nel pieno della crisi petrolifera degli anni '70.

Nell'82 diventa presidente della Banca centrale olandese, carica che ricopre per 15 anni, un vero e proprio record in Europa. Duisenberg viene subito identificato dall'altro uomo forte delle monete europee, il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, come un solido baluardo della stabilita' monetaria. Dopo l'ultima svalutazione del fiorino dell'83, il futuro presidente della Bce riesce ad agganciare la valuta olandese al marco tedesco facendone una valuta forte e stabile. Il 'credo' di Duisenberg e' semplice: 'stabilita' dei prezzi', un obiettivo che gli vale l' incondizionato appoggio della Germania.

Duisenberg viene chiamato nel 1997 alla presidenza dell'Ime, embrione della futura Bce, della quale era membro fin dalla sua costituzione nel 1994, succedendo al belga Alexandre Lamfalussy. E' fu proprio Duisenberg in qualita' di presidente dell'Ime a presentare le raccomandazioni dell'Istituto sullo stato di convergenza dei Paesi candidati all'Euro. Un'occasione che gli consente di attenuare i toni. A sorpresa, infatti, scopre la 'flessibilita' del trattato di Maastricht nell'applicazione dei criteri di convergenza, ed in particolare nel rapporto deficit-pil: ''Nel trattato non c'e' scritto il 3%'', era solito ripetere quasi anticipando le riserve e le critiche che molti anni dopo sarebbero arrivate dai governi di Eurolandia.


Nota 1
16 /10/2003
da Rai.it
Il governatore francese nominato ufficialmente alla guida della Banca centrale europea Bce, dal primo novembre Trichet nuovo presidente.
Resterà in carica otto anni.

Jean Claude Trichet è stato nominato ufficialmente nuovo presidente della Bce dai capi di stato e di governo della zona dell'euro, che hanno preso la decisione di "comune accordo, senza astensioni", così come previsto.

Trichet si insedierà dal primo novembre, al posto dell' olandese Wim Duisenberg. Francese, 60 anni, resterà in carica per un mandato di otto anni, non rinnovabile.

La decisione di oggi è l' ultimo atto che porta all' insediamento del governatore francese all' istituto di Francoforte, così come delineato nel maggio del 1998, dal consiglio europeo dedicato al lancio della moneta unica. In quella sede, il presidente francese Jacques Chirac ottenne un accordo verbale tra i quindici che prevedeva la staffetta tra Duisenberg e Trichet a metà mandato. Un accordo poi rimasto sulla carta a causa del coinvolgimento del governatore francese nell' inchiesta sul Credit Lyonnais. Nel giugno scorso, Trichet è stato completamente assolto dalle accuse. La sentenza a suo favore è giunta pochi giorni prima il vertice Ue di Porto Carras che, su impulso ancora una volta di Chirac, ha concordato di riprendere il progetto della staffetta.

Lo scorso 23 settembre, Trichet ha ricevuto l'appoggio del Parlamento europeo, dopo un' audizione davanti alla Commisione economica e monetaria in cui ha riaffermato la linea della continuità nella politica monetaria seguita dal suo predecessore. In quell' occasione, si è augurato di potere essere "una grande capo squadra, come lo è stato Duisenberg".

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LA STAMPA.IT
Un Papa può bastare
28 luglio 2005
di Michele Ainis

È giusto che il supremo esponente della nostra suprema authority - il governatore della Banca d'Italia - eserciti un mandato a vita? C'è una ragione a fondamento di questa regola vetusta, codificata nel lontano 1893? C'è un modello, c'è uno stampo analogo nelle altre democrazie contemporanee?

Diciamolo: la durata vitalizia del governatore rappresenta un'anomalia assoluta, senza pari né confronti. Il governatore della Banca centrale europea rimane in carica 8 anni. I membri delle altre autorità indipendenti disseminate in lungo e in largo nel nostro ordinamento durano da un minimo di 3 anni (la commissione sullo sciopero) a un massimo di 7 (quella sulle telecomunicazioni o l'antitrust). E a spingere la presa sulle altre cittadelle del mondo occidentale si resta a mani vuote. L'unica eccezione è il papa, che veste i panni tuttavia d'un monarca elettivo. O altrimenti i 9 giudici della Corte suprema americana, nei cui riguardi la nomina a vita è garanzia d'indipendenza verso la politica, verso i suoi molteplici appetiti. D'altronde fu proprio questa la giustificazione addotta a suo tempo da Giolitti per rendere eterna la Banca d'Italia e il suo governatore. Ma in Italia non esiste il rigido sistema di checks and balances che regola ogni rapporto fra i poteri dello Stato sull'altra sponda dell'oceano. Non esiste il medesimo rispetto delle competenze fra i vari attori costituzionali in campo, forgiato in due secoli di cultura protestante. Sicché da noi l'indipendenza senza contrappesi rischia di trasformarsi in separatezza, di convertire il sovrano in un antisovrano.

Anche in questo caso, anche in questa specifica vicenda, vale insomma la regola aurea dello Stato di diritto: dove c'è potere, lì dev'esserci responsabilità. E la responsabilità s'assume sempre nei confronti di qualcuno che possa sfiduciarti o rinnovarti la fiducia. Ecco perché è ammissibile la durata vitalizia per alcune cariche onorifiche, per organi cioè senza potere, come i senatori a vita. Ed ecco perché l'orologio costituzionale è implacabile in tutti gli altri casi. Così, il Capo dello Stato non può sciogliere le Camere durante gli ultimi 6 mesi del proprio mandato, dato che a quel punto il potere presidenziale è una candela consumata. Così, la durata delle Camere non può venire prorogata se non dinanzi a un evento eccezionale, qual è la guerra. Così, anche i giudici costituzionali sono a tempo, come i ministri, come i membri di ogni assemblea elettiva. E in tutte queste situazioni il tempo configura altresì un antidoto contro i pericoli della tecnocrazia, contro il governo dei custodi di cui parlò Platone. Per sostituire ai sacerdoti il governo della legge.
micheleainis@tin.it


Nota 2
1. L'euro è già esistito!
2. Si stava meglio quando si stava peggio?


Nota 3
1. EURO: PRODI E DUISENBERG, C'ENTRA CON INFLAZIONE
2. Duisenberg: «L'euro ha aumentato l'inflazione»




da Panorama.it

Wim Duisenberg, settant'anni, ex presidente olandese della Banca centrale europea e severo "papà dell'euro", è stato trovato morto domenica mattina nella piscina della sua villa a Faucon, piccolo borgo nel sudest della Francia. E' stato colpito da un infarto

Una morte improvvisa.
L'ex presidente della Banca centrale europea, Wim Duisenberg, 70 anni, è deceduto in Francia.
Il corpo del super banchiere olandese è stato ritrovato senza vita attorno alle 11.30 del mattino dentro alla piscina della sua villa di famiglia a Faucon, nel sud della Francia.

BCE
Il decesso del primo presidente della Bce, che aveva diretto l'istituzione monetaria dal maggio 1998 all'autunno 2003, è stato dovuto a un annegamento, in conseguenza di un malore cardiaco. Lo ha comunicato il procuratore di Carpentras, Jean Francos Sampieri, che ha parlato di «morte naturale» escludendo ogni ipotesi di delitto.
A dare l'allarme è stata la moglie che ha avvisato i vigili del fuoco che in Francia garantiscono i primi soccorsi medici. Soccorsi che in questo caso sono stati inutili.

70 anni compiuti lo scorso 9 luglio, Duisenberg aveva assistito al successo dell'introduzione dell'euro. Circostanza che gli valse l'appellativo di Mr. Euro.
Lui stesso si vantava, scherzosamente, per l'impronta lasciata nella storia monetaria europea: «La gente - diceva - potrà vedere la mia firma sulle banconote per i prossimi dieci anni».

LA CARRIERA DI MR. EURO
Si era fatto le ossa dal 1965 al 1969 presso il Fondo monetario internazionale, prima di diventare ministro delle Finanze del suo Paese, dal 1973 al 1977, per il governo laburista. Autodefinendosi un difensore dei principi keynesiani (cioè del sostegno alla crescita grazie alla spesa pubblica) si era dovuto confrontare con due choc petroliferi, perseguendo una politica di grande rigore finanziario che gli aveva attirato critiche all'interno del suo partito. Aveva inoltre presieduto per 15 anni la Banca centrale olandese e aveva preso le redini dell'Ime, l'Istituto precursore della Bce. Il suo posto alla guida della Banca centrale europea è stato preso dal francese Jean-Claude Trichet.

LA VITA

Willem Frederik, detto Wim, nasce nel Nord dei Paesi Bassi nel luglio del 1935.
Negli anni Settanta si converte alla politica forte della Bundesbank, il che gli vale la fama e l'appellativo di "falco dalla chioma argentata", favorevole a un rigore monetario addirittura superiore a quello della Banca centrale tedesca.
A soli trent'anni la prima carica in un organismo finanziario internazionale, il Fondo monetario internazionale, dove lavora dal 1965 al 1969.
Entra nel governo socialdemocratico dell'Aja come ministro delle Finanze nel pieno della crisi petrolifera degli anni '70.
Nell'82 diventa presidente della Banca centrale olandese, carica che ricopre - record in Europa - per 15 anni.

Duisenberg viene subito identificato dall'altro uomo forte delle monete europee, il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, come un solido baluardo della stabilità monetaria. Dopo l'ultima svalutazione del fiorino dell'83, il futuro presidente della Bce riusce ad agganciare la valuta olandese al marco tedesco facendone una valuta forte e stabile. Duisenberg viene poi chiamato nel 1997 alla presidenza dell'Ime, embrione della futura Bce, della quale era membro fin dalla sua costituzione, succedendo al belga Alexandre Lamfalussy.

Non solo "Mister euro". Anche bon vivant, grande intenditore di vini, fumatore incallito, esperto giocatore di golf.
Dotato di grande ironia, nel novembre 2003 lasciò la presidenza della Bce con la consolazione, disse, che per i prossimi dieci anni gli europei avrebbero dovuto leggere la sua firma sulle loro banconote.
Ma seppe anche meritarsi un altro soprannome, "Wim il gaffeur": il più celebre dei suoi "incidenti" quando, nell'ottobre 2000, mandò al tappeto l'euro rivelando che la Bce non intendeva intervenire sui mercati per sostenerne il valore.

Rispettoso dell'indipendenza della moglie, non prese posizione quando le organizzazioni ebraiche olandesi protestarono per la bandiera palestinese che la signora Gretta aveva esposto sulla sua terrazza per denunciare l'occupazione israeliana della Palestina.
E poco più di un anno fa, aveva pagato senza battere ciglio una multa di 300 euro, per essere stato trovato dalla polizia olandese "positivo" al test del palloncino.