sabato, gennaio 05, 2008

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http://www.romagnaoggi.it/showarticle.php?articleID=283310&storico=giorno§ion=news/Forli

sei in news/Forli, data 05.01.2008, orario 12:50.
Riciclaggio di denaro, dieci banchieri in manette

FORLI’ - Maxi operazione anti-riciclaggio della Squadra Mobile forlivese. Dieci le persone finite in manette per reati finanziari per un giro d’affari di circa 20 milioni di euro. Tra gli arrestati ci sono amministratori e consiglieri della Banca di Credito e Risparmio di Romagna e della Banca Asset di San Marino. 47 in tutto gli indagati. L’indagine, durata quattro mesi e coordinata dal pm Fabio Di Vizio, ha visto il coinvolgimento di 120 uomini, anche da fuori Regione.

“Re Nero”, questo il nome dell’operazione che ha permesso di “decapitare i vertici di due banche”, come ha commentato il dirigente della Mobile, Oscar Ghetti. Gli arrestati (sette in carcere e tre ai domiciliari) sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di attività bancaria e finanziaria abusiva, di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, di riciclaggio di denaro nero, sottratto all’imposizione fiscale, di raccolta del risparmio ed esercizio del credito abusivi, di ostacolo alle operazioni dell'Autorità bancaria di vigilanza, riciclaggio, falso ed altro.




http://www.sanmarinortv.sm/attualita/default.asp?id=35&id_n=23739

Due banche nella bufera

05/01/2008 10 ordinanze di custodia cautelare, eseguite dalla polizia di Stato di Forlì. In manette alcuni amministratori della Asset Banca di San Marino e della finanziaria che fa capo allo stesso istituto di credito.

47, in totale, le persone indagate per reati di natura finanziaria. “Re Nero”, questo il nome della maxioperazione che ha permesso, come ha commentato il dirigente della Squadra Mobile di Forlì Oscar Ghetti di “decapitare i vertici di due banche”. Secondo gli investigatori, la Banca di Credito e Risparmio di Romagna altro non era che uno “sportello” in Italia della Asset Banca di San Marino. L’indagine, durata un anno, ha portato all’arresto – tra gli altri – di tre sammarinesi: Stefano Ercolani, presidente della Asset Banca, Barbara Tabarrini direttore generale e Stefano Venturini che siede nel consiglio d’amministrazione di entrambe le banche. Secondo la squadra mobile forlivese lo scopo dei dirigenti era quello di offrire agli imprenditori locali un servizio illegale: poter creare un tesoro in nero a San Marino. Gli imprenditori, affermano gli investigatori, potevano poi contare su un duplice vantaggio. Oltre al tesoro sammarinese, formato spesso con denaro sottratto indebitamente alle proprie attività societarie, l’Asset Banca – tramite la banca forlivese – concedeva linee di credito di pari importo a quanto depositato illegalmente. Questo poteva essere messo a bilancio tra le passività, abbattendo così gli utili e le conseguenti imposte fiscali. All’attività di uno dei corrieri che alimentavano il flusso di denaro verso l’istituto di credito del Titano secondo la Polizia è riconducibile il caso di Andrea Babbi, il piccolo commerciante di Mercato Saraceno vittima di un sequestro lampo e del furto di circa 180mila euro in contanti mentre stava uscendo dalla sede sammarinese di Asset Banca nello scorso novembre. Il fatto però che Babbi non avesse alcun rapporto con la banca forlivese fa ipotizzare agli inquirenti l’esistenza di altri canali di approvvigionamento di denaro e clienti per la Asset. Gli arrestati, alcuni come amministratori della Asset Banca e della società finanziaria San Marino Asset Management e altri in qualità di consiglieri e amministratori dell'istituto di credito 'Banca di Credito e Risparmio di Romagna' sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di attività bancaria e finanziaria abusiva, di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, di riciclaggio di denaro nero, sottratto all’imposizione fiscale, di raccolta del risparmio ed esercizio del credito abusivi, di ostacolo alle operazioni dell'Autorità bancaria di vigilanza, riciclaggio, falso ed altro. 24 le perquisizioni effettuate. Disposto il sequestro preventivo di 11 milioni di euro quale capitale sociale della "Banca di Credito e Risparmio di Romagna" da non confondere con il 'Credito di Romagna'. La somiglianza tra i nomi delle due banche sta creando qualche preoccupazione, dice l'amministratore delegato e direttore del 'Credito di Romagna', Giovanni Mercadini, che vuole rassicurare i suoi correntisti. Il 'Credito di Romagna' è presente con numerosi sportelli in tutta la regione, mentre la banca al centro delle indagini della polizia, ha un unico sportello a Forlì.




http://www.sestopotere.com/index.ihtml?step=2&rifcat=110&Rid=147414

(5/1/2008 16:43) | FORLì: OPERAZIONE "RE NERO", DUE BANCHE NEI GUAI
(Sesto Potere) - Forlì - 5 gennaio 2008 - La squadra mobile di Forlì, al termine di un'articolata indagine durata tre mesi e coordinata dal pm Di Vizio, ha smantellato l'attività illecita perpetrata da due istituti di credito, la Asset Banca di San Marino e la Banca di Credito e Risparmio della Romagna, e tratto in arresto 10 persone di cui 3 ai domiciliari, ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di abusiva attività bancaria e finanziaria, di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, e riciclaggio di denaro. A questi si aggiungono 37 imprenditori indagati per reati finanziari vari. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, la Banca forlivese non era altro che uno 'sportello' in Italia della Asset Banca di San Marino. Scopo dei dirigenti era quello di offrire agli imprenditori locali un 'servizio' illegale molto redditizio: potevano evitare di contabilizzare certe somme di denaro portandole alla banca del titano attraverso corrieri di fiducia e mettendoli così al sicuro da accertamenti fiscali. Poi l'istituto sammarinese, attraverso l'apertura di crediti di pari importo presso la banca forlivese, permetteva ai clienti di gestire comodamente il proprio conto. Un sistema che peraltro, sottraeva molti ottimi clienti alle altre banche, che non potevano reggere la concorrenza con simili 'servizi'. A gestire il sistema illegale erano il presidente dell'Asset Banca Stefano Ercolani 45 anni, che si autodefiniva il “Re del Nero”, coadiuvato dal direttore Barbara Tabarrini, 37 anni, e Stefano Venturini, 40 anni, che manteneva i contatti tra San Marino e Forlì. Gli altri finiti in manette nell'inchiesta della procura di Forli' sono Tristano Zanelli, 62enne cesenate residente a Forli', che si occupava del reclutamento degli imprenditori; Valerio Abbondanza, 47 anni, residente a Cesena, consigliere dell'istituto di credito forlivese; Stefano Galvani, 44 anni, residente a Rimini, presidente del collegio sindacale di Banca di Credito e Risparmio; Fabrizio Neri, 59 anni, di Forli', direttore generale di Banca di Credito e Risparmio. Agli arresti domiciliari per motivi di eta' ci sono invece Arnaldo Corbara, 78 anni, residente a Bertinoro (Forli'-Cesena), presidente del consiglio di amministrazione e procuratore speciale di Banca di Credito e Risparmio; Gabriele Vignoletti, 70 anni, residente a Forli' e consigliere e procuratore speciale di Banca di credito e Risparmio e, infine, Vincenzo Dell'Aquila, 70 anni, di Forli', presidente del consiglio di amministrazione di Banca di Credito e Risparmio di Romagna e conosciuto nel mondo sportivo forlivese in qualità di presidente provinciale del Coni. L'autorità giudiziaria ha inoltre disposto il sequestro degli 11 milioni di capitale sociale dell'istituto forlivese.
C.R.




http://www.sanmarinortv.sm/attualita/default.asp?id=35&id_n=23737&Pagina=1

Inchiesta di Forlì: le reazioni e i commenti

Asset Banca
05/01/2008

E’ un fulmine a ciel sereno che di colpo attraversa la comunità e lascia interdetti. In manette a Forlì uno dei più noti e stimati commercialisti della Repubblica, convocato in questura, stando alle voci, per altre ragioni, dove si è visto contestare pesanti reati per l’attività della Banca di Credito e Risparmio di Romagna, di cui è uno dei consiglieri di amministrazione. Insieme a lui anche il Presidente e il Direttore Generale della Banca Asset. Sorpreso della notizia il Segretario di Stato alle Finanze, Stefano Macina, che dichiara di non aver al momento alcun elemento per potersi esprimere. Macina assicura l’intenzione di seguire la vicenda con grande attenzione per capire bene di cosa si tratti, valutare attentamente le accuse mosse e la loro rispondenza effettiva ai fatti. “Non abbiamo ricevuto alcuna informazione in merito – dichiara il responsabile delle politiche finanziarie – e neppure alcuna richiesta da parte italiana. Per quel che ci riguarda non mancheremo di verificare attentamente tutti gli aspetti relativi stando in stretto contatto con la Banca Centrale e i suoi organismi di vigilanza e controllo. Certo – aggiunge Macina - se l’Italia avesse dato il via libera all’accordo di collaborazione già definito fra la nostra Banca Centrale e la Banca d’Italia, avremmo avuto sicuramente qualche strumento in più per prevenire e controllare le operazioni finanziarie fra i due paesi".
Ma l’incredulità è generale, sia per i vertici della Banca, che in quasi dieci anni di attività non ha mai dato alcun segno di operazioni non ortodosse sia per il coinvolgimento di stimati professionisti che hanno sempre svolto la loro attività nel più assoluto rispetto delle regole. Il Direttore della Banca Centrale, Luca Papi, come il Segretario alle Finanze conferma la totale assenza di informazioni al riguardo e dichiara che come autorità di vigilanza sul settore finanziario della Repubblica non hanno mai ricevuto comunicazione alcuna né richiesta di chiarimenti o informazioni. Quello che sappiamo – dichiara Papi – lo abbiamo appreso dalle agenzie di stampa e dalla televisione.




http://www.sanmarinortv.sm/attualita/default.asp?id=35&id_n=23744&Pagina=1

Inchiesta di Forlì: l'opinione dei legali

San Marino
05/01/2008

La vicenda è destituita di ogni fondamento. Lo afferma Alessandro Petrillo, l’avvocato difensore di Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini, rispettivamente Presidente e Direttore Generale della Banca Asset- “Gli elementi che ho a disposizione - dichiara il legale - mi consentono di affermare che si tratta di operazioni bancarie svolte nell’assoluto rispetto di qualsivoglia norma di legge, così come assolutamente regolamentari erano i rapporti e le relazioni fra le due banche. L’ipotesi accusatoria – aggiunge l’avvocato Petrillo – ritengo sia priva di ogni serio elemento di riscontro. E’ fortemente critico l’avvocato dei vertici della Asset, che si dichiara pronto ad affrontare tutti gli impegni giudiziari previsti. “I miei assistiti – rivela – aspettano di essere sottoposti al giudizio della magistratura nella massima serenità, certi di poter dimostrare la loro totale estraneità. Una serenità – conclude l’avvocato Petrillo – che si fatica a conservare vedendo due persone per bene rinchiuse in carcere pur avendo svolto nella piena correttezza il proprio lavoro”.
Anche l’avvocato Moreno Maresi ha fatto visita al suo assistito, il dottor Stefano Venturini, nella casa circondariale di Forlì. Lo ha trovato duramente provato per una vicenda dalla quale è assolutamente estraneo ed incredulo per quello che gli sta accadendo. Il dottor Venturini – ha affermato il suo legale – saprà chiarire ampiamente la propria posizione in considerazione del ruolo che in tutta questa vicenda ha rivestito. Conseguentemente – aggiunge l’avvocato Maresi – si potrà escludere ogni suo coinvolgimento nelle condotte delittuose che gli vengono addebitate. Verso metà settimana il giudice che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare procederà all’interrogatorio di garanzia e solo allora i legali dei tre sammarinesi potranno presentare istanza di scarcerazione dei loro assistiti.




http://www.romagnaoggi.it/showarticle.php?articleID=283310&storico=giorno§ion=news/Forli


Riciclaggio di denaro, dieci banchieri in manette

FORLI’ - Maxi operazione anti-riciclaggio della Squadra Mobile forlivese. Dieci le persone finite in manette per reati finanziari per un giro d’affari di circa 20 milioni di euro. Tra gli arrestati ci sono amministratori e consiglieri della Banca di Credito e Risparmio di Romagna e della Banca Asset di San Marino. 47 in tutto gli indagati. L’indagine, durata quattro mesi e coordinata dal pm Fabio Di Vizio, ha visto il coinvolgimento di 120 uomini, anche da fuori Regione.

“Re Nero”, questo il nome dell’operazione che ha permesso di “decapitare i vertici di due banche”, come ha commentato il dirigente della Mobile, Oscar Ghetti. Gli arrestati (sette in carcere e tre ai domiciliari) sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di attività bancaria e finanziaria abusiva, di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, di riciclaggio di denaro nero, sottratto all’imposizione fiscale, di raccolta del risparmio ed esercizio del credito abusivi, di ostacolo alle operazioni dell'Autorità bancaria di vigilanza, riciclaggio, falso ed altro.