giovedì, gennaio 10, 2008

Tony Blair, dalla Regina al Re..

Jp Morgan/ Arriva un super consigliere: Tony Blair, l'ex premier britannico
Giovedí 10.01.2008 09:44

Nuovo incarico per il già primo ministro britannico Tony Blair: dopo essere stato nominato inviato speciale in Medio Oriente dall'organismo internazionale d mediazione noto come Quartetto di Madrid, Blair sbarcherà anche a Wall Street come collaboratore dell'istituto creditizio americano 'Jp Morgan Chase & Co.', per il quale presterà i propri servigi di consulente part-time, fornendo indicazioni su questioni strategiche e di politica globale agli alti quadri della compagnia, a cominciare dai membri del consiglio di amministrazione; sarà inoltre testimonial della terza banca Usa per importanza in occasione di eventi che ne coinvolgano i clienti più prestigiosi.

Lo ha riferito lo stesso ex leader laburista al quotidiano 'The Financial Times', aggiungendo che nel prossimo futuro intende assumere una "ristretta manciata" di incarichi analoghi, oltre a creare entro l'anno una fondazione inter-religiosa e a occuparsi di lotta ai mutamenti climatici.

"Intendo fornire loro consigli su come affrontare i grandi cambiamenti politici ed economici che la globalizzazione comporta", spiega Blair sul giornale londinese. "Oggigiorno è molto forte l'interazione tra politica ed economia in diverse aree del mondo, ivi compresi i mercati emergenti", sottolinea. Nessuna indiscrezione invece sul compenso che percepirà da 'Jp Morgan', il cui direttore generale Jamie Dimon ha definito "di enorme valore" il contributo che il neo-assistente sarà presto in grado di fornire alla società finanziaria statunitense, "grazie alle cognizioni e ai rapporti di cui egli dispone".

Blair cedette la guida del governo di Londra e del Labour all'attuale premier Gordon Brown nel giugno 2006, e da allora ha intrapreso tra l'altro una lucrosa attività di conferenziere. Nel 2008 sarà tra le personalità di maggiore spicco cui spetterà aprire e coordinare i lavori dell'annuale World Economic Forum a Davos, in Svizzera.

da: http://canali.libero.it/affaritaliani/jpmorganblair100108.html?pg=1




L'ex premier inglese, già impegnato in conferenze e nella scrittura dell'autobiografia
ora diventa consulente della prestigiosa banca d'investimenti. per 750mila euro l'anno
Blair sbarca nel mondo degli affari
per lui un posto alla J.P. Morgan
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - Da Downing street a Wall street. Tony Blair, fino allo scorso giugno primo ministro britannico, ha accettato un posto come consulente part-time per la J.P.Morgan, una delle più importanti banche d'investimenti americane, pilastro della cittadella finanziaria newyorchese.

L'ex-premier ha reso noto l'incarico, aggiungendo che intende svolgere mansioni simili di consulenza per un piccolo gruppo di grandi aziende e società interna zionali. Un part-time molto redditizio: la J.P.Morgan, secondo indiscrezioni del Financial Times, lo pagherà 500 mila sterline l'anno, circa 750 mila euro, per il suo lavoro. "Il commercio e l'impatto della globalizzazione mi hanno sempre interessato", ha dichiarato Blair a proposito della sua nomina. In realtà, osserva la stampa inglese, l'ex-premier non ha una reputazione di grande esperto di economia o finanza, quando era al governo lui si occupava della "big picture", ossia del quadro generale, lasciando agli specialisti il compito di predisporre piani e programmi (che lui poi ovviamente doveva approvare o respingere). Ma non è per questo che la banca di Wall street lo ha assunto, bensì per i suoi contatti ad alto livello con leader politici e grandi imprenditori in ogni angolo del pianeta, dunque per la capacità di poter alzare il telefono e chiamare persone di grande potere, quando la J. P. Morgan deve intraprendere un investimento o concludere un affare. "Il signor Blair darà un contributo di enorme valore alla nostra banca", dice Jamie Dimon, presidente esecutivo della J. P. Morgan. "Gli individui che hanno le conoscenze e le relazioni che ha lui si contano sulle dita di una mano in tutto il mondo".


Blair, naturalmente, non avrà bisogno di trasferirsi effettivamente a Wall street per svolgere la sua nuova attività, anche perché ne ha parecchie altre. Intanto continua la sua opera (gratuita, a parte qualche milione di euro di spese l'anno per ufficio, segretarie e viaggi) di negoziatore di pace del Quartetto (Usa, Russia, Unione Europea, Nazioni Unite) in Medio Oriente. Poi è impegnato a scrivere la propria autobiografia, per la quale ha firmato lo scorso anno un contratto da otto milioni di euro con un editore americano (solo Bill Clinton ha guadagnato altrettanto con le sue memorie). Inoltre è sempre in giro per il mondo a fare discorsi e tenere conferenze, pagate da 100 mila a 200 mila euro l'uno: si dice che guadagni a questo modo oltre un milione di euro al mese. Infine non è escluso che abbia altri ambiziosi piani per il futuro: questo fine settimana parlerà a un convegno politico organizzato a Parigi dal presidente francese Nicolas Sarkozy, tra crescenti supposizioni di una sua candidatura al nuovo posto di presidente dell'Unione Europea creato dal recentemente approvato trattato d'unione frai 27 paesi della Ue. Sarkozy, che andava a "lezioni private" da Blair quando era in corsa per l'Eliseo e che era un suo grande ammiratore pur appartenendo all'opposta corrente politica, appoggia fortemente la sua candidatura a presidente della Ue.

Ma non è chiaro se un presidente della Ue potrebbe fare contemporaneamente il banchiere per Wall street. A un certo punto Blair dovrà scegliere: il ritorno in politica o gli affari. E' vero che deve finire di pagare la casa da 6 milioni di euro che ha acquistato nel centro di Londra quando ha dovuto lasciare la sua residenza ufficiale di Wall street, ma è anche vero che, a questo ritmo di guadagni, l'avrà abbondantemente pagata entro breve tempo, per cui sarà probabilmente libero di scegliere quello che preferisce. Senza contare che a casa c'è anche Cherie Blair, uno dei cento avvocati migliori del Regno, che aiuta a riempire il conto in banca.

(10 gennaio 2008)

da: http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/esteri/blair-cattolico/consulenza-morgan/consulenza-morgan.html