da: http://www.iltempo.it/2007/12/10/813172-banche_islamiche_assalto_dell_europa.shtml
Banche islamiche all'assalto dell'Europa
Un vertice per dare l'assalto all'Europa. Oltre mille delegati hanno partecipato alla World Islamic Banking Conference in Bahrain.
Le banche islamiche vi hanno messo a punto le strategie di investimento futuro. Mentre gli Stati Uniti e l'Europa tremano per la crisi dei mutui, la finanza di Allah non teme terremoti nelle borse e continua a scalare i «tesori degli infedeli». E a gennaio sbarcheranno a Roma.
Il boom dei fondi islamici non ha precedenti: si parla di asset bancari per 450 miliardi di dollari di cui 85 emessi sotto forma di bond.
Nel segno della sharia, ovvero senza chiedere interessi per mutui e prestiti così come ha proibito Maometto ed è sancito nel Corano.
Non si fanno affari, almeno alla luce del sole, in campi proibiti come alcol, armi, tabacco, carne di maiale e gioco d'azzardo. Ma questo non frena l'escalation. L'espansione raggiunge livelli impensabili almeno fino a dieci anni fa.
L'11 settembre 2001 invece di seppellire ha fatto scoprire un mondo. Le banche halal, secondo i comandamenti coranici, impone che non vengano chiesti interessi ai clienti.
Attraverso equilibrismi finanziario-religiosi le banche offrono mutui senza chiedere tassi in sovrappiù: l'istituto bancario diviene proprietario del bene e lo rivende un tanto alla volta al cliente.
Nel caso che a chiedere soldi sia un'impresa, la banca islamica condivide eventuali perdite e profitti in una sorta di joint venture.
Ma il vero business i banchieri di Allah lo stanno facendo con i sukuk. Questo è un sistema per cui banca e cliente contribuiscono insieme alla finanza di un progetto.
I sukuk sono così lucrativi che vengono rastrellati anche da finanzieri non islamici.
E già molti colossi bancari come la Citigroup e le banche giapponesi stanno trasformando i loro portafogli sul modello dettato dal Corano.
Maurizio Piccirilli
10/12/2007