da Israele.net
03-10-2005
La rivoluzione silenziosa del nuovo Governatore della Banca Centrale d’Israele
Il “periodo di grazia” di cento giorni è ormai terminato. Nel suo primo trimestre in carica il Professor Stanley Fischer [n.d.w. nota1], ottavo Governatore della Banca Centrale israeliana, ha ottenuto un consenso pressoché unanime.
Fischer è attualmente l’economista numero uno, il più influente in Israele. È infatti riuscito a compiere nelle prime due settimane in carica, ciò che il suo predecessore, il Dott. David Klein, non era riuscito a realizzare in cinque anni, ovvero risollevare la Banca d’Israele. Nessuna decisione economica può essere presa senza previa consultazione con Fischer e la sua squadra. Il ruolo del Governatore è inoltre stato essenziale nell’adozione dei seguenti provvedimenti: riduzione dell’IVA in due tranche, ognuna dello 0,5%; realizzazione di uno studio di fattibilità sull’introduzione di un’imposta negativa sul reddito; decisione in merito al livello di commissioni di sottoscrizione per fondi di previdenza e fondi comuni d’investimento; cancellazione del piano di vendita di opzioni per la privatizzazione della Banca Leumi e sua sostituzione con la cessione del pacchetto di maggioranza.
Fin dal primo istante, Fischer non si è mai tirato indietro davanti ai gravi problemi che avvelenavano l’atmosfera all’interno della stessa Banca Centrale e le relazioni della Banca con il Ministero delle Finanze e con l’Ufficio del Primo Ministro. Il Governatore ha subito nominato un nuovo direttore generale e un nuovo responsabile delle Risorse Umane provenienti dal settore privato; inoltre il portavoce della banca, Gabi Fishman, è stato promosso Direttore Generale, carica che esiste in ogni banca centrale del mondo; un nuovo portavoce quindi sarà nominato a breve.
Sul piano politico, Fischer si è concentrato in particolare sulla Legge che regola la Banca Centrale. Tale mossa ha ottenuto la collaborazione del Primo Ministro, Ariel Sharon, dell’ex Ministro delle Finanze, Benjamin Netanyahu, e del suo successore, Ehud Olmert, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi vent’anni, durante i quali i Primi Ministri e i Ministri delle Finanze ostacolavano l’adozione di nuove regole. Al Ministero delle Finanze, alcuni ritengono che la Banca Centrale dovrebbe seguire le sue direttive, ma negli ambienti vicini al Primo Ministro si riconosce l’esigenza di preservare l’assoluta indipendenza della Banca Centrale.
La nuova legge che regola la Banca Centrale d’Israele sarà presto presentata al governo per l’approvazione. La nuova legge prevede che vengano formate due commissioni: una monetaria guidata dal Governatore, e una amministrativa incaricata delle risorse umane e delle retribuzioni, che sarà invece guidata da un professionista esterno di rilievo. Il Governatore avrà la carica di presidente, proprio come in una società commerciale. La struttura organizzativa continuerà invece a prevedere la carica di due vice-governatori.
Terzo obiettivo dell’attività di Fischer è la politica monetaria. Il Governatore ha infatti raccolto i frutti della politica condotta dai suoi due diretti predecessori, Frenkel e Klein, e dal vice governatore Meir Sokoler, che ha ricoperto la carica di presidente ad interim nel periodo immediatamente precedente il suo arrivo.
La linea di Fischer in politica monetaria, secondo le dichiarazioni pubbliche e i resoconti dei funzionari che hanno preso parte al dibattito interno, punta alla stabilizzazione dei prezzi e a mantenere l’inflazione in una fascia compresa fra l’1 e il 3%, con uno scarto di +/- 1% rispetto a tale obiettivo. La Banca Centrale d’Israele mira al 2%. In 5 degli ultimi 6 anni, fatta eccezione per il 2002, a causa dell’errore di abbassare i tassi di interessi del 2% la Banca non è mai riuscita a raggiungere il target di inflazione.
Fischer non ha fretta di alzare i tassi di interesse per diverse ragioni.
Da quando Fischer ha assunto la carica, i settori commerciale e bancario godono di un maggior margine di sicurezza e la gente, avendo recepito il messaggio, tende a evitare misure speculative. Le decisioni sui tassi d’interesse sono inoltre più chiare e concise di un tempo e contengono indicazioni sulla politica futura, mentre le spiegazioni dei predecessori di Fischer si dilungavano su oltre tre pagine.
Sono altresì cessate le diatribe fra i funzionari del Ministero delle Finanze e il top management della Banca grazie al sicuro stile manageriale di Yossi Bachar, direttore generale del Ministero delle Finanze. Nel caso qualcuno se lo fosse dimenticato, due anni fa l’allora Direttore Generale, Ohad Marani, e il responsabile delle retribuzioni, Yuval Rachlevsky, trascinarono Klein alla Corte Suprema di Giustizia.
Fischer ha inserito la politica sociale all’ordine del giorno, appoggiato in questo dal Primo Ministro. I membri della Knesset e gli attivisti delle problematiche sociali che hanno incontrato Fischer sostengono che tale tematica viene sollevata in ogni incontro. Fischer ha incoraggiato la sezione di ricerca della Banca a formulare proposte politiche al riguardo. Dietro richiesta dell’attuale Ministro delle Finanze, Ehud Olmert, i rappresentanti della Banca d’Israele, Karnit Flug, Michel Strawczynski e Adi Brender, sono entrati a far parte della nuova commissione guidata da Bachar incaricata di suggerire delle soluzioni politiche atte a ridurre il livello di povertà. La Banca d’Israele ha oggi il più alto numero di economisti esperti in politica sociale.
Altro punto chiave della politica di Fischer è l’istituzione di un metodo di lavoro interno volto ad evitare fughe di notizie nel corso di incontri del management. Fischer è inoltre riuscito a ridare smalto alla Sezione di Ricerca, anche grazie alla pubblicazione di un’unica relazione, invece delle sette che venivano solitamente rilasciate dai vari dipartimenti. Fra gli autori delle relazioni, anche economisti di altri dipartimenti, in particolare quello monetario e di vigilanza bancaria.
In linea con la migliore tradizione americana, Fischer è rigido in fatto di posizioni gerarchiche. Sokoler si occupa della legge di regolamentazione della Banca. A differenza del suo predecessore Klein che isolava il suo vice, il Prof. Avia Spivak, Fischer ha invece conferito a quest’ultimo, noto economista specializzato in politica sociale e pensioni, poteri analoghi a quelli di un vice governatore.
Il Governatore mantiene buoni rapporti con la stampa e i media, ma le sue apparizioni in pubblico per interviste o conferenze sono rare: altro aspetto in contrasto con quello dei suoi due predecessori che godevano di grande visibilità.
(Zeev Klein su: Globes, 6.09.05)